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Diritto di critica | October 6, 2024

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Ballottaggi e processi, Berlusconi scarica tutti e vola in Romania - Diritto di critica

Ballottaggi e processi, Berlusconi scarica tutti e vola in Romania

Ballotaggi e udienze sono due elementi che non vanno d’accordo. Per evitare telecamere e giornalisti fuori dal Tribunale proprio nel giorno in cui si decide la partita milanese tra Letizia Moratti e Giuliano Pisapia, Silvio Berlusconi dribbla i processi e vola in Romania. Il tutto senza far valere il legittimo impedimento, in modo da rafforzare l’oblio sul referendum del 12 e 13 giugno.

Secondo la sua agenda, infatti, oggi alle 15 il Cav. varcherà il cancello di palazzo Victoria, sede del governo rumeno, per una bilaterale in cui si parlerà soprattutto di immigrazione e rapporti commerciali. Nella delegazione anche i ministri degli Esteri e dell’Interno, Franco Frattini e Roberto Maroni. La trasferta rumena durerà fino a domani, il tempo necessario per bypassare le telecamere durante l’ultimo giorno di voto ed evitare le immancabili reazioni. Se disfatta sarà, dunque, Berlusconi sarà lontano. Una volta tornato in Italia, invece, B. ha in programma un ufficio di presidenza del PdL e un Consiglio dei Ministri dove forse si comincerà a ragionare sulla tanto annunciata riforma fiscale. Il Cavaliere, insomma, già pensa al day after.

Con la trasferta di oggi, dunque, Berlusconi non presenzierà due processi che lo vedono sul banco degli imputati: Mediatrade e Rubygate. Procedimenti per i quali, nonostante il viaggio istituzionale in Romania, il premier ha deciso di non far valere il legittimo impedimento: che non si parli neanche per sbaglio di referendum.
Nel processo per la compravendita dei diritti tv Mediatrade, B. è accusato insieme ad altri di appropriazione indebita e frode fiscale, reato quest’ultimo contestato anche al figlio Pier Silvio e a Fedele Confalonieri. Sarà invece dedicata alle eccezioni della difesa l’udienza di domani per il Rubygate, nel quale il premier è imputato di concussione e prostituzione minorile. All’udienza non ci saranno né il Cav. né l’altra diretta interessata, Kharima el Marough. Sarà tutta una questione tra legali. I difensori – Niccolò Ghedini, Piero Longo, Filippo Dinacci e Giorgio Perroni – che dovrebbero depositare memorie supportate da pareri pro-veritate, non solo sosterranno l’incompetenza funzionale per la concussione (a loro giudizio spetterebbe al Tribunale dei Ministri) e quella territoriale per la prostituzione minorile (in capo ai giudici di Monza), ma anche l’insussistenza dei presupposti per il giudizio immediato a cui è sottoposto il capo del Governo. Il processo Ruby, dunque, sarà nuovamente aggiornato: prima o dopo la pausa estiva, si vedrà.

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