Far West a Roma, muore dissanguato dopo una sparatoria - Diritto di critica
Lo chiamavano “il teppista“, aveva appena 30 anni. Simone Colaneri è morto dissanguato ieri mattina, dopo che uno dei proiettili calibro 12 che gl’hanno sparato addosso con una Magnum 44 a Torrevecchia, alla periferia di Roma, gli ha reciso l’arteria inguinale.
Secondo la prima ricostruzione, le discussioni erano frequenti, l’ultima lite ieri con alcuni pregiudicati ed era stato visto girare armato di coltello. Aveva avuto diverse discussioni persino con la madre e un’altra parente. L’ultimo episodio, presso la pizzeria ‘Mister Pizza’, nella stessa zona in cui è avvenuto l’agguato. Ferito all’addome, all’inguine e alla schiena, Colaneri è morto poco dopo l’arrivo all’ospedale San Filippo Neri.
Con quello di ieri, sono tre gli omicidi avvenuti in strada a Roma nell’ultimo mese (22 da gennaio). Il 5 luglio, nel quartiere Prati, venne ucciso Flavio Simmi, figlio di un gioielliere. Già qualche mese prima, la vittima era stata gambizzata proprio davanti alla gioielleria-Compro Oro di famiglia a Campo Dé Fiori. Cinque giorni dopo, il 10 luglio, ennesima sparatoria, questa volta al Tiburtino, in cui rimase ferito un pregiudicato romano: non venne giustiziato con un colpo di pistola alla tempia solo perché il sicario aveva terminato i colpi nel caricatore. Una lunga scia di sangue che fa il paio con confische come quella di due giorni ai danni – ancora una volta – del Café de Paris. L’alta e la bassa criminalità che convivono: la prima gestisce il business milionario di ristoranti ed esercizi commerciali della capitale, la seconda si spartisce a colpi di pistola il traffico di droga nelle periferie. Sul piatto – appunto – il mercato romano della droga. Oltre al riciclaggio e ad attività “collaterali” come l’usura, molto floride nella Città eterna.
Davanti a un’escalation drammatica come quella che da mesi sconvolge la città, il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ieri ha invitato ad “evitare analisi frettolose, sia in chiave di drammatizzazione che di sottovalutazione, di questi crimini per comprendere con esattezza la situazione e utilizzare nel modo migliore le nuove risorse di Polizia e Carabinieri che sono state assegnate alla Capitale. Chiedo a tutte le forze dello Stato – ha sottolineato – il massimo impegno per garantire la sicurezza dei cittadini a Roma, il Questore ritiene che l’omicidio di oggi (ieri, ndr) derivi da conflitti personali più che da un movente di criminalità organizzata”. Sarà. Ma sempre di omicidio si tratta. E di un morto ammazzato in strada a Roma.
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Ora non vorrei passare per il pignolo della situazione, ma per una questione di precisione vi faccio notare che non si può sparare una cartuccia (e non proiettile) calibro 12 da una 44 magnum… Se è una 44 sparerà proiettili calibro 44, ma certo non può sparare una cartuccia da fucile che ha una forma completamente diversa! Ripeto, non è per semplice pignoleria, e che credo che se si riporta una notizia si debba essere più precisi possibile in tutto e non scrivere termini a casaccio.
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si chiamava simone…era una persona speciale soprannominato il teppista perchè da bambino era irremovibile…amava il napoli e sognava come tutti noi….prima di essere un criminale come lo definite voi era un figlio un fratello….un amico!!!una vita sbagliata una fine aspettata….amico….dicevi che solo la morte ti poteva fermare!!!!ecco piccolo pazzo hai trovato la pace.ora mi rivolgo a voi speculatori di notizie a casa c è chi lo piange non era un criminale ma una persona che doveva essere aiutata e forse se lo avessero ricoverato la sera prima quando la madre disperata cercava aiuto….ora sarebbe con noi!!!!vergognatevi per vendere due giornali in piu scrivete solo cazzate……
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salve una piccola richiesta visto che si chiama diritto di cronaca saresti disposto a fare un intervista alla madre con tento di documenti e tutto????
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la mia non era un offesa ma soltanto rabbia per chi come me ha amato e lottato per salvare simone ….chiedete ad alemanno dov era quando sua madre disperata chiedeva aiuto o quando gli hanno negato un trattamento forzato la sera prima perchè dichiarato vigile!!!!e per quanto possa essere criminale era un figlio un fratello un amico…qualsiasi cosa abbia fatto non meritava di essere ammazzato come un cane ! chissa com è se muore un milatare si scrivono odi se muore un ragazzo di periferia si scrivono soprannomi e precedenti!non vogliamo certo una medaglia ma giustizia per la sua morte!!!
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x emilio fabio torsello……………… si faccia dire dal sindaco alemanno quando con disperazione gli mandai un email spiegandogli tutta la mia situazione e sottolineando che mi sarei uccisa se non avrei avuto da lui un aiuto visto che simone soffriva di una malattia chiamata bipolare,siete stati molto bravi a sottolineare i reati fatti da mio figlio fatti sempre nei momenti della sua malattia e pagati alla giustizia senza dover dare piu nulla nessuno……….alemanno nonostante il mio grido di aiuto di disperazione come l’email che inviai al presidente fini che mi mando a chiamare dal comm, aurelio x avere notizie piu dettagliate sulla mia situazione, pensavo che almeno lui dopo che mi mando a chiamare mi avrebbe aiutato, a tutti voi dico,,,, che tante cose non le sapete il sindaco che non parla della mia email,,,,,inviatagli e voi che vi soffermate solo su simone detto il teppista dicendo cose insenzate, parlate con me e vi diro che chi ha ucciso mio figlio sono state le istituzioni,,,,ipocriti menefreghisti e cattivi alemanno mi rispose, si rivolga ai servizi sociali
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Bhè, al di là che non voglio insultare nessuno vorrei solamente sottolineare che negli articoli di tutti i giornali sono state scritte cosa anche false es: “la gente aveva paura scappava” opp . “è stata una gang a sparare in mezzo alla gente” o altre cose che ho letto su siti internet io abito là ed ero a casa e sotto non cera nessuno e tanto meno nessuno scappava, simone era semplicemente una persona che aveva un evidente bisogno di aiuto ma ciò non toglie che merita rispetto come persona e come uomo anche se purtroppo non mi sembra che i giornali gliene stiano dando molto… infangando e allargando il minestrone in tutti i modi possibili e immaginabili…
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