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Diritto di critica | April 19, 2024

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Kiev condanna la Tymoshenko e i suoi accordi con Mosca - Diritto di critica

Kiev condanna la Tymoshenko e i suoi accordi con Mosca


La lady di ferro dell’Ucraina, con l’inconfondibile treccia raccolta intorno al capo, ascolta composta la sentenza. Il Tribunale di Kiev non ha dubbi: l’ex premier Yulia Tymoshenko, agli arresti dallo scorso agosto, è colpevole di abuso di potere, commesso secondo i giudici durante la firma degli accordi russo-ucraini per la fornitura di gas.

Per lei sette anni di carcere, tre anni di interdizione dai pubblici uffici e l’obbligo di risarcire la compagnia di gas nazionale per 200 milioni di dollari.

L’ex prima donna di Ucraina accusa il suo avversario, l’attuale capo del governo Viktor Yanukovich, di aver orchestrato una vera e propria vendetta politica nei suoi confronti, ed ha annunciato di voler ricorrere alla giustizia europea.

I fatti risalirebbero al 2009, quando la Tymoshenko siglò assieme a Vladimir Putin la partnership commerciale tra Gazprom e Naftogaz Ukrainy, l’azienda ucraina fornitrice di gas. Sottoscrivendo l’accordo senza consultare il proprio governo, l’allora Presidente avrebbe esposto il Paese a condizioni svantaggiose, causando un danno sostanziale e di immagine all’Ucraina.

Il famoso vertice Mosca-Kiev, orchestrato abilmente da un Putin bramoso di mantenere il controllo dei rifornimenti di gas, arrivò dopo un periodo di crisi energetica che aveva compromesso anche l’approvvigionamento dei paesi europei, Italia compresa.

Le prime parole della Tymoshenko ai giornalisti, dopo il verdetto, sono dure e decise: «Nessun verdetto né regime autoritario mi fermerà – ha detto alle telecamere ucraine collegate in diretta nazionale – Questo processo ha dimostrato come la Costituzione e la giustizia siano state calpestate. Dobbiamo lottare e proteggere l’Ucraina da ogni autoritarismo e assenza di libertà. Non mollate!».

Una piccola parte di Ucraina che sostiene il leader dell’opposizione (circa mille persone) è scesa in piazza per opporsi alla condanna: centinaia di poliziotti in tenuta antisommossa hanno pattugliato l’area adiacente alla Corte di Kiev. La mobilitazione pro-Tymoshenko (che continuerà in maniera non violenta in tutto il Paese) sta diventando una questione cruciale per l’attuale capo del governo Viktor Yanukovich, alle prese anche con le proteste di Russia ed Unione Europea.

Se il capo della diplomazia Ue Catherine Ashton critica lo svolgimento del processo e avverte Kiev affinché la Tymoshenko abbia un «appello equo e trasparente», pena il mettere in pericolo gli accordi di associazione con Bruxelles, è soprattutto la Russia a preoccupare il governo ucraino.

Mosca ha infatti bollato come “antirussa” la sentenza del Tribunale di Kiev, e i quotidiani dell’ex Unione Sovietica riportano lo «sconcerto» di Putin, in visita ufficiale a Pechino: «Non capisco proprio il verdetto di condanna – ha dichiarato – I contratti sulla fornitura di gas sono regolari e tutt’ora in vigore, abbiamo seguito la legge russa e quella ucraina, oltre che le norme internazionali».

Yanukovich respinge le accuse della Tymoshenko e tenta di gettare acqua sul fuoco confidando nel sistema giudiziario ucraino, ma Putin è risoluto: «Questa sentenza potrebbe mettere a repentaglio l’intero pacchetto di accordi con l’Ucraina sulla risorsa gas; il che sarebbe rischioso e controproducente».

Per gli avvocati della difesa comincia ora la battaglia per il processo d’appello; se la condanna restasse, la Tymoshenko salterebbe sia le elezioni parlamentari dell’anno prossimo che le presidenziali del 2015.

Comments

  1. michele

    Sfiga… se era in italia gli avrebbero “regalato” un pò di monetine e l’avrebbero mandata in “esilio” dove gli pareva, ricca, per il resto dei suoi giorni.

    Oltre a mettere sotto processo mediatico i giudici che l’hanno condannata…

    Paese che vai… strano posto l’ucraina, se una si permette di fare cose che non può la buttano in galera… mah… non c’è più libertà!