Da Gianni Letta a Daniela Santanché: ecco chi non vedremo più in Parlamento #qualefuturo - Diritto di critica
Con il giuramento dei nuovi ministri al Quirinale, è nato ufficialmente il Governo Monti e in queste ore impazzano le discussioni sotto banco per i nuovi sottosegretari. E se questi ancora non sono resi noti né sono una priorità per il primo Consiglio dei ministri, conosciamo di certo coloro che, sciolto l’esecutivo Berlusconi, non troveranno nemmeno spazio tra gli scranni parlamentari perché non eletti in alcuna lista elettorale.
Vi presentiamo la lista dei desaparecidos dai banchi del Governo scorrendo la quale, tra nomi eccellenti e meno famosi, si ripercorre anche la storia di ricollocazioni e “premi fedeltà” che hanno permesso al Governo Berlusconi IV di salvarsi più di una volta.
- Fazio Ferruccio: il meno politico della lista, partito come viceministro di Sacconi, è diventato a maggio 2009 titolare dell’apposito dicastero alla Salute. Senza infamia e senza lode, si ricorda per l’unità di crisi per limitare i danni dell’allora celeberrima influenza A, finita nell’occhio del ciclone di media (qui il nostro articolo) e magistratura a causa di un contratto di fornitura di vaccini con l’azienda Novartis, considerato eccessivamente gonfiato.
- Garnero Daniela, meglio conosciuta col cognome Santanchè: sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio con delega all’attuazione del programma di Governo da marzo 2010. La candidata premier 2008 del movimento La Destra, supportata da Francesco Storace, è rimasta fuori da Montecitorio per non aver superato il quorum, fallendo l’assalto all’elettorato delusi dalla scelta (di allora) di AN e Fini di fondersi con Forza Italia nel Pdl. Dopo aver lasciato Storace, ha fondato Movimento per l’Italia, viatico per l’ingresso in pompa magna nel Popolo delle libertà, tra le braccia di quel Berlusconi che aveva condannato pochi mesi prima con l’ormai famosa “Vorrei fare un appello a tutte le donne italiane. Non date il voto a Silvio Berlusconi, perché Silvio Berlusconi ci vede solo orizzontali, non ci vede mai verticali. Il voto a Silvio Berlusconi è il voto più inutile che le donne possano dare. Lui è ossessionato da me, ma tanto io non gliela do“. Oltre alle notevoli partecipazioni economiche anche ne Il Giornale, la Santanchè ha rappresentato la pasionaria-tipo berlusconiana, da scatenare nei salotti e negli show televisivi, politici e non, appositamente collocata per spezzare i ragionamenti altrui e tipica arma comunicativa vecchio stampo del centrodestra italiano degli ultimi anni. Con l’attuale legge elettorale non sarà difficile per lei trovare un posto nei listini bloccati in quota berlusconiana.
- Letta Gianni: il “computer umano” di Berlusconi, suo consigliere silenzioso ed eminenza oscura del centrodestra italiano. L’ambasciatore del Pdl nelle segrete stanze è il grande escluso dal Governo Monti, per l’opposizione decisa da parte del centrosinistra, come contraltare allo stop a Giuliano Amato. Ha avuto così l’occasione di lasciare la politica ai più giovani, stando a quanto da lui affermato. Un gesto di responsabilità che per molti fa aumentare le sue quotazioni come prossimo Presidente della Repubblica. Più volte sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, per molti è considerato da sempre la spina dorsale del leader Pdl e collegamento d’eccellenza tra il Presidente dimissionario e il Vaticano, da cui è stato insignito del titolo di Gentiluomo di Sua Santità. Nonostante la vicinanza a Berlusconi, non è mai stato eletto deputato o senatore, né iscritto a Forza Italia o Popolo delle libertà.
- Musumeci Nello: da aprile di quest’anno sottosegretario al welfare. Anche per lui un premio dall’esecutivo passato: è entrato nella squadra di Governo in quota La Destra di Storace, prima fiero oppositore del moderatismo berlusconiano, poi (ancora) tornato all’ovile del Pdl. Il sostegno politico extraparlamentare, evidentemente, è valsa una poltrona ai post missini.
- Pizza Giuseppe: sottosegretario all’istruzione da inizio legislatura. Rappresentante del nanismo partitico più acceso è segretario nazionale della Democrazia Cristiana rinata dopo gli scandali degli anni 90, non con fortuna simile all’originale, tra scontri accesi e sentenze di tribunale contro l’allora CDU di Buttiglione. Presentatosi come candidato della lista DC nel 2008, era stato escluso col suo partito dalla corsa elettorale dal Tar della Campania e poi riammesso dal Consiglio di Stato a soli 15 giorni dalle urne. Potendosi avvalere dei prescritti 30 giorni di campagna elettorale, Pizza ha chiesto il rinvio delle elezioni, trovando subito conforto nel riavvicinamento con Berlusconi (“Pizza sta con noi”) che lo ha fatto desistere. Come d’incanto, pur non eletto in alcun ramo del Parlamento, si è ritrovato sottosegretario.
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e Galan (crostolo in veneto) dove lo mettete? disoccupato !
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Galan è senatore in carica. ;)
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