Alice, licenziata da Finmeccanica: "me ne vado insieme a Guarguaglini, lui milionario, io con pochi euro" - Diritto di critica
Un rogito, una bambina a carico e un licenziamento che arriva come una doccia fredda dopo anni di onorato servizio in una delle società di Finmeccanica. A raccontare è Alice (nome di fantasia) che ironicamente sottolinea “me ne vado insieme a Guarguaglini, lui con una buonauscita milionaria, io con pochi euro”. E la storia lavorativa di Alice segue le vicende societarie di cui in parte si è letto anche sui giornali: “il mio primo impiego è stato in DATAMAT, venduta poi a FINMECCANICA, fusa con ELSAG, con la successiva cessione del ramo di azienda in due filoni: una parte è andata a costituire SELEXELSAG e l’altra è confluita in TELESPAZIO. Tutto nel giro di 3 anni”.
La cassa integrazione per telegramma – “Sono separata – racconta Alice – con una bimba piccola a carico e non percepisco mantenimento né per me né per lei. Il 1 luglio di quest’anno a un centinaio di “fortunati” viene comunicata la cassa integrazione straordinaria (Cigs) per sei mesi a zero ore. I dipendenti sono stati avvisati con un telegramma il venerdì sera alle 21.00. Questo significa che il lunedì successivo avremmo avuto il divieto di accesso a tutti gli edifici Telespazio né mi sarebbe stato possibile recuperare quei pochi effetti personali che avevo con me da nove anni. Subito dopo ci viene comunicato di rientrare e il calendario della CIGS spalmato su dodici mesi per nn più di 30 giornate ed estesa a tutti i dipendenti; da qui l’obbligo di scegliere se e come convertire i 15 giorni di stop maturati dal 4 luglio: tramutarli in ferie o mantenerli in CIGS ma senza scalarli dai trenta previsti. Se avessi scelto la CIGS, avrei fatto 45 giorni a differenza dei 30 concordati con i sindacati. Con la successiva ondata di chiusura aziendale estiva obbligatoria sono finita in negativo con le ferie per il 2012 e oggi quei giorni mi verranno sottratti dalla liquidazione. Premetto che vivo fuori Roma e ogni giorno, a causa del traffico, impiegavo circa tre ore di viaggio più nove tra lavoro e pausa, per un totale di 12 ore. Il tutto con una bambina piccola da portare a scuola e andare a riprendere”.
La richiesta di trasferimento – “A quel punto – prosegue Alice – ho fatto domanda di mobilità presso le aziende Finmeccanica fuori dalla capitale più vicine a casa ma la richiesta è stata rifiutata e – di contro – mi è stata fatta una proposta che i dirigenti hanno chiamato incentivo all’esodo: mi avrebbero corrisposto una cifra pari ad una annualità di stipendio, l’alternativa era venire trasferita nella sede di Tiburtina. Non ho avuto scelta. Data la situazione, mi chiedo per quale motivo a gennaio scorso – quando già Telespazio conosceva il bilancio (non in attivo) – ha comunque assorbito un centinaio di dipendenti”
Ma Alice denuncia anche un altro particolare non irrilevante ai fini di una sana vita lavorativa: “è quasi un’anno che non lavoro per come dovrei”. “Da quando siamo entrati in Telespazio, la mia figura è stata sostituita da una piattaforma SAP che rende autonomi tutti i dipendenti. Prima li seguivo in tutte le loro necessità: trasferte, acquisti etc e mi interfacciavo con l’amministrazione del personale, seguivo gli audit sulle verifiche dei costi della Commissione Europea sui finanziamenti ai progetti di ricerca e sviluppo: da gennaio sono ferma.
L’inchiesta Finmeccanica – La domanda su cosa Alice pensi dell‘inchiesta su Finmeccanica – se questo sia solo l’inizio di una vicenda ben più estesa e complessa – non può mancare. “No – risponde – Finmeccanica è troppo politicizzata per essere incriminata. C’è la volontà di ‘spostare’ Guarguaglini unicamente per allontanare il mirino fuori da Finmeccanica che ha progetti, gare, incarichi per la Difesa, per l’ASI, l’ESA, contratti di manutenzione per ferrovie con la Ansaldo, elicotteri USA con la Westland: troppo in vista per permettersi una macchiolina sulla lente d’ingrandimento”.