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Diritto di critica | July 26, 2024

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Crollano le partite Iva, ma è boom tra gli under 35

Crollano le partite Iva, ma è boom tra gli under 35

Calano le partite Iva. Si tratta di uno degli effetti di una crisi che non vuole cedere il passo alla crescita. Le posizioni aperte ad aprile sono state il 3% in meno rispetto allo stesso mese del 2011. Ad aprire le partite iva sono soprattutto giovani e persone fisiche. Diminuiscono le società.

Partita Iva come necessità. La crisi morde e non è raro ritrovarsi senza lavoro. E se il lavoro non c’è, bisogna inventarselo. Così cresce, anche se di poco, il numero delle persone fisiche che apre una partita Iva. Anche a cinquant’anni ci si reinventa idraulici, imbianchini, tuttofare. La quota delle persone fisiche è cresciuta del 2% rispetto ad aprile 2011, dal 75 al 77% del totale delle partite Iva. Un aumento che mitiga lievemente il sensibile calo che riguarda le società e le imprese. A tirare su il numero di persone fisiche con partita Iva sono essenzialmente i giovani under 35. Proprio coloro che risentono maggiormente, in termini di occupazione, della crisi, decidono di mettersi in proprio e rischiare. Sempre meglio che rassegnarsi alla disoccupazione. Così, il 51,3% delle partite Iva aperte lo scorso aprile appartiene ad under 35, con un incremento rispetto ad aprile 2011 di un 13,6%. Una crescita in parte dovuta alle agevolazioni per i giovani inserite nella legge finanziaria 2012 dal governo Monti.

Al Nord più che al sud, ma la Puglia traina il Meridione. Ad aprile, il 42,5% delle partite Iva sono state aperte al Nord, il 22,6% al Centro, il 34,9% al Sud ed Isole. Anche se il Nord mantiene un netto primato, la crisi ha portato ad un sensibile calo di partite Iva nelle regioni centro-settentrionali, ad eccezione di Valle d’Aosta e Umbria. Il Sud, invece, regioni trainanti come la Puglia (insieme con la Sicilia) bilanciano una generale diminuzione.

I settori, l’età e il sesso. Se il 51,3% delle nuove partite Iva sono state aperte da under 35, troviamo inoltre una prevalenza di uomini sulle donne (65%), dato costante negli ultimi anni. La ripartizione in base al settore vede ancora una volta la predominanza del commercio (22,1%), seguito dal settore professionale (14,7%). Nel complesso, il 50,5% delle partite Iva aperte ad aprile riguardano servizi, in calo rispetto ad aprile 2011 (-1,2%). Cresce il settore agricolo con un +4,5%, mentre si registra un vero e proprio tracollo del settore industriale: -8,9%.

Twitter: @PaoloRibichini

Comments

  1. Elia Savi

    Crescono le partite iva dei disperati, illusi da un governo che finge di lasciarti la corda molle…ma pronta a tirare il cappio dopo qualche mese… Vedi  le precedenti finte agevolazioni fiscali che hanno 
    già rovinato migliaia di di giovani under 35  e distrutto le loro illusioni…..