Banche, Mussari offre ai bancari lo 'stipendio a rischio' - Diritto di critica
Fuochi d’artificio all’Assemblea dell’Abi. Il ri-eletto presidente Mussari propone “nuove relazioni industriali per coniugare salari e produttività”: cioè istituire salari variabili in funzione della produzione aziendale. E assicura che i sindacati avranno voce in capitolo nella gestione delle banche. E’ una rivoluzione epocale, o l’ultima spremitura dei dipendenti, dopo i 17mila esuberi che hanno intasato il Fondo? Intanto Lannutti (Idv) cannoneggia sulla corazzata delle banche: “neanche 50 centesimi della Bce sono arrivati all’economia, le banche hanno rubato tutto”.
Mussari for President, ancora. Non è scontata la rielezione di Giuseppe Mussari all’Abi. Le perquisizioni della Procura toscana – nell’inchiesta per l’Acquisizione Antonveneta – hanno toccato anche i suoi uffici, facendone temere a breve l’avviso di garanzia: ma pare che l’enfant prodige senese non sia indagato. E dunque, via libera.
Nuove relazioni industriali. Condivisione delle sorti e flessibilità di salario, è questa la medicina che Mussari propone agli impiegati di banca. Non potendo più mandare in esubero nessuno (già si è esaurito il Fondo previsto) e soffrendo un calo drammatico del fatturato, gli istituti di Credito non sanno che altri pesci pigliare. L’idea di Mussari è di chiedere ai dipendenti “di accettare che una parte del salario possa essere capitale di rischio”, ovvero cancellabile se l’azienda va male.
In contropartita, i sindacati dovrebbero avere voce in capitolo nella gestione dell’Istituto. Come, su quali basi, è tutto da dimostrare. I sindacati approvano, per il momento: per Lando Maria Sileoni (segretario generale Fabi), “la relazione di Mussari è coraggiosa e innovativa, crediamo sia ineluttabile un nuovo modello di relazioni industriali”. Certo, servono i fatti, e una reale collaborazione delle banche. Ma il primo sindacato bancario italiano sembra pronto a sostenere la proposta di Mussari.
Falsità creditizie. Mussari spende mezza relazione a difendere le banche dall’accusa peggiore, ossia di “aver sottratto all’economia il denaro versato dalla Bce“. Falsissimo, secondo Mussari, che assicura: “ogni cent ricevuto ha evitato una drammatica stretta creditizia, salvando il sistema economico”. Lannutti, dall’Idv, risponde con furia: “le Banche italiane hanno percepito 260 miliardi di euro da Francoforte, usati per tappare i buchi in bilancio, ricomprare le proprie obbligazioni e acquistare titoli di Stato con un profitto fino all’8%”.