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Diritto di critica | October 6, 2024

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"Tanto un occhio nero passa in fretta", aggressione neofascista a Filippo Rossi - Diritto di critica

“Tanto un occhio nero passa in fretta”, aggressione neofascista a Filippo Rossi

di Chiara Baldi

La Costituzione ne vieta la «riorganizzazione sotto qualsiasi forma», ma loro, i fascisti, non se ne curano. Oggi si fanno chiamare “i fascisti del Terzo Millennio” e si sono raggruppati in un Movimento, CasaPound Italia, che inneggia ancora ad «un’Italia sociale e nazionale, secondo la visione risorgimentale, mazziniana, corridoniana, futurista, dannunziana, gentiliana, pavoliniana e mussoliniana». E come i fascisti di allora, anche quelli di oggi accade che vadano in giro a picchiare chi non la pensa come loro. L’ultima vittima, in ordine di tempo, è il direttore de “Il Futurista” e del festival “Caffeina”, Filippo Rossi, che venerdì sera si trovava a Viterbo proprio a presentare la manifestazione culturale. Avvicinato – secondo quanto ha denunciato – dal leader di CasaPound Italia, Gianluca Iannone, Rossi è stato aggredito a sputi e schiaffi, che gli hanno causato un occhio nero. Tra i due, vecchi dissapori politici ed ideologici (Rossi, dopo l’aggressione, ha dichiarato: «sono violenti, sono un pericolo per la società civile»), ma in un’intervista audio a La Repubblica, Rossi ha smentito di aver mai avuto amicizie strette con il Movimento e con lo stesso Iannone.

Molte le dichiazioni di solidarietà a Rossi, sia da destra che da sinistra, trasversali anche a tutta l’area della stampa italiana (dai colleghi giornalisti fino al sindacato, la Fnsi). Ed è arrivata anche la dichiarazione di Iannone: «Uno schiaffone può far male, ma un occhio nero passa in fretta. A Rossi voglio dire che altrettanto male possono fare la penna e le parole, ma gli effetti delle ingiurie durano più a lungo». E ancora: «Quante storie per uno schiaffone futurista». Sminuisce, Iannone, e incalza: «Da Rossi, che si ispira a coloro che volevano esaltare “l’insonnia febbrile, il passo di corsa, il salto mortale, lo schiaffo e il pugno”, non ce lo saremmo aspettato. Uno schiaffone, come quello di Umberto Boccioni ad Ardengo Soffici, che il direttore de “il Futurista” dovrebbere conoscere bene, niente di più, altro che spedizione punitiva». È questo, per Iannone, «il senso di quanto è accaduto a Viterbo. Una discussione tra vecchi amici che amici non sono più, in cui la ricerca di un chiarimento verbale è finita in un gesto di marinettiana memoria, dopo che Rossi, più volte venuto a CasaPound a parlare, ha ripetutamente diffamato il nostro movimento in maniera del tutto pretestuosa».

Come a dire che chi ha idee diverse dalle loro, chi non appoggia la loro causa, chi non condivide la visione neofascista che essi hanno del mondo, merita di essere punito. Tanto un occhio nero passa in fretta.