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Diritto di critica | December 8, 2024

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Berlusconi ha deciso, se condannato sarà guerra

Finita la rincorsa di Berlusconi. Ora la partita si gioca al SenatoIl voto popolare contro la sentenza. Così Berlusconi è pronto allo scontro finale. Per il momento continua a fare buon viso a cattivo gioco – anche perché anche solo una parola di troppo potrebbe compromettere la sentenza – ma, secondo fonti vicine al Pdl, il Cavaliere vuole rompere gli indugi a colpire duro, forte dei sondaggi che lo vedono in crescita. Se si andasse a votare oggi, con l’aiuto della Lega, il Cavaliere potrebbe riprendersi la Camera e potrebbe chiedere man forte a Scelta Civica per avere la maggioranza in Senato.

“Il popolo è con me”. Certo, non è detto che Berlusconi riesca per l’ennesima volta a ricucire con la Lega Nord, in calo di consensi e concentrata sempre più sulla politica regionale. E non è affatto detto che il partito di Mario Monti sia disposto a dare una mano nel post voto. Ma forse al Cavaliere tutto questo non importa. Quello che conta è dimostrare alla Magistratura e alle istituzioni che il popolo è con lui.

Verso le dimissioni. La situazione, quindi, può precipitare da un momento all’altro. Martedì forse ci sarà la sentenza della Cassazione che probabilmente confermerà la condanna e l’interdizione dai pubblici uffici. A quel punto, dicono fonti vicine al Cavaliere, potrebbe dimettersi da parlamentare senza aspettare nemmeno il voto parlamentare.

Elezioni anticipate. Il suo gesto dovrebbe essere seguito poi dai ministri del governo così da portare Letta a gettare la spugna, rassegnando le dimissioni al Capo dello Stato. Una reazione a catena che potrebbe anche avere un percorso tutt’altro che lineare, ma che il Cavaliere – dopo essersi consultato con lo stato maggiore del Pdl – è sicuro di portare a compimento. Se, come sembra, non ci sarà una maggioranza alternativa, l’unico percorso saranno le elezioni anticipate dove Berlusconi presenterà la sua ultima rivisitazione: Forza Italia 2.0.

Ma nel Pdl a qualcuno la sentenza fa comodo. Nel Pdl sembra siano tutti stretti intorno al capo. Tuttavia, questa sentenza e le sue ventilate dimissioni potrebbero essere l’occasione per molti nel Pdl di rottamare il padre padrone del centro-destra. Ad iniziare da Alfano che partecipa convintamente – ma con qualche sbavatura di troppo – alla vita dell’esecutivo e che non appare tanto disposto a fare un passo indietro per salvare ancora una volta il suo ex mentore.

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Comments

  1. Quale popolo e’ con lui? Solamente il suo!Tutti sappiamo che il volgo lo porti dove vuoi ma la ragione no, la ragione sta dalla parte di se stessa e Berlusconi deve smettere di farsi scudo del popolo italiano per difendere se stesso dalla ragione delle leggi.