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Diritto di critica | March 17, 2024

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Meno vaccini per i bambini, vince la disinformazione

Le campagne sul web e sui social network sembrano convincere i genitori a non vaccinare i propri figli. Assumendosi rischi enormi

“Il web ci salverà”. Ripete Beppe Grillo nei suoi show, da anni. “Non c’è più bisogno dei giornalisti, l’informazione la fanno i cittadini sul proprio blog”. Eppure se è vero che il web è la più grande biblioteca della storia, oltre all’informazione e a quei rari casi di citizen journalism, questo è anche il luogo dove la disinformazione dilaga, provocando talvolta danni seri.

Se è la bufala a far notizia. Così, dopo le scie chimiche e i complotti del Bildenberg, si è arrivati ai microchip sottocutanei e ai “vaccini pericolosi per la salute”. Un mondo caotico di leggende metropolitane, quasi sempre senza alcun fondamento, che si duplicano come funghi nella foresta dei social media. Perché “se lo dice il web è vero”. In questa realtà sono i professionisti della disinformazione a trarre i maggiori benefici. Per screditare un’azienda concorrente o per marketing politico, la bufala in rete è spesso vincente. Alcuni anni fa la Barilla ha dovuto diffondere un comunicato stampa in cui smentiva categoricamente di utilizzare “grano ammuffito, altamente pericoloso per la salute”, l’ennesima panzana che ha prodotto – sui siti di controinformazione e sui social network – un serio danno d’immagine per il principale produttore di pasta in Italia e nel mondo.

Le dannose leggende metropolitane sui vaccini. Ma il danno più grosso provocato dalla disinformazione sul web riguarda i più piccoli, i bambini. Poiché se è scritto su internet un articolo è più autorevole di medici e pediatri (“perché sono conniventi con le case farmaceutiche”), alcune famiglie italiane hanno pensato bene di non far vaccinare i propri figli. La Società italiana di Igiene (Siti) ha divulgato preoccupati dati sul numero delle vaccinazioni in calo, in alcune aree del Paese, anche del 25%. I genitori evitano soprattutto quelli del morbillo e della rosolia, con un calo di un punto percentuale ogni anno. Secondo la Siti la causa di questo calo è legato al diffondersi, soprattutto in rete, di bufale su presunte ed inesistenti connessioni tra vaccinazioni e autismo. Certamente i vaccini non sono innocui e hanno vari effetti collaterali. Tuttavia, guardando i numeri, la percentuale di mortalità o danno permanente causato da un vaccino è decisamente più bassa rispetto alla probabilità di morire o di avere danni permanenti causati dalla stessa malattia (clicca qui per scoprire le probabilità di rischio per ogni malattia e relativo vaccino).

Un costo per tutti. E tutto questo, oltre al danno individuale, produce un danno per tutta la collettività. Secondo i dati diffusi dal Ministero della Salute, un euro speso in vaccini da parte del sistema sanitario nazionale, ne fa risparmiare 24 per curare chi si ammala.

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Comments

  1. minchia tg

    ….informatevi bene prima di dire cazzate !!!!

    • PaoloRibichini

      Quale sarebbe la cazzata?

  2. gianfranco meniconi

    Ma come si fa a scrivere un articolo cosi???? Vaccinare un bambino a tre mesi con una esavalente e’ roba da matti!!
    Sono diminuite giustamente le persone che vaccinano senza alcuna informazione i propri bambini ed ecco le lobby farmaceutiche passare al contrattacco. Fai una cosa ….. Vaccina i figli tuoi se ne hai!

  3. gianfranco meniconi

    Caro Paolo ma … Fai tutto da te o prendi ordini di scuderia? Comunque fai una cosa …… Comincia a portarci i tuoi di figli se ce ne hai a beccarsi una esavalente a tre mesi.

    • PaoloRibichini

      Lei, Gianfranco, è un medico? Ha condotto studi scientifici in merito? Ci può mandare i suoi studi così possiamo rettificare la nostra notizia? La ringraziamo in anticipo (Ps: non avrò alcun problema a vaccinare i miei figli visto che ogni anno mi vaccino anche contro l’influenza)