De Magistris adesso è solo. E attacca i giudici

IL GRAFFIO – Verrebbe da chiedersi cosa avrebbe detto De Magistris se ad essere condannato fosse stato un suo avversario politico, eletto sindaco di una grande città. Avrebbe apostrofato ai giudici di dimettersi o tacciato lo Stato italiano di corruzione? Già perché in questa brutta vicenda, pare di sentir parlare non Luigi De Magistris ma Silvio Berlusconi, che – condannato – accusava giudici e sistema di averlo preso di mira.

DeMarco oggi sul Corsera ricordava che quello di De Magistris è un caso più unico che raro, “di un sindaco pluricommissariato su singoli aspetti amministrativi, privo di una maggioranza stabile, isolato politicamente, perché ormai senza un movimento o un partito di riferimento, e per giunta condannato e con un vicesindaco condannato a sua volta”. Una sintesi che – incipit di un editoriale in prima – non fa una piega.

Meno bella la presunta difesa del sindaco. Che invece di accettare il verdetto si scaglia contro chi l’ha condannato: “Mi chiedono di dimettermi dopo questa condanna – ha detto all’Aula – ma, guardandosi allo specchio e provando vergogna, dovrebbero dimettersi questi giudici“. Frasi cui eravamo abituati quasi quotidianamente nel ventennio berlusconiano e che ormai poco incontrano il favore dell’opinione pubblica italiana. E fu proprio l’ormai ex Cavaliere, nell’aprile scorso, a scagliarsi contro la sentenza che – in virtù della legge Severino – non gli permise di candidarsi alle elezioni europee. In quell’occasione Berlusconi parlò di “un’ingiustizia enorme“, di “sentenza mostruosa“. Oppure ancora (ma è solo uno dei tanti esempi), nel 2003, l’ex premier disse: “L’impunità non è la mia ma di quei giudici che muovono accuse false e sono ancora al loro posto“. Frasi simili, personaggi ben diversi.

Non è tutto, lo stesso Marco Travaglio – oltre all’ANM – ha “scaricato” il sindaco di Napoli. Il suo editoriale oggi non lascia spazio a dubbi: “dopo la condanna in primo grado Luigi de Magistris deve lasciare la carica di sindaco di Napoli”.

La realtà è che se Luigi De Magistris dovesse dimettersi, la sua situazione non sarebbe semplice: quando è entrato in politica, infatti, si dimise dalla magistratura. E poco tempo dopo il movimento che lo sosteneva – l’Italia dei Valoriè crollato sotto i colpi dello scandalo che ha chiamato in causa il movimento. De Magistris, insomma, è solo.

@emilioftorsello

 

Di Emilio Fabio Torsello

Giornalista professionista, 30 anni, mi sono laureato in Lettere Moderne presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano nel 2006. Mi occupo di tematiche inerenti la legalità, la cronaca giudiziaria (imparando dal "maestro" Roberto Martinelli), l’immigrazione e la politica. Collaboro con il mensile Narcomafie, con alcune testate del Gruppo Sole 24 Ore e in particolare con Il Sole 24 Ore del lunedì e Il Sole 24 Ore "Roma", con Il Fatto quotidiano e con Roma Sette (Avvenire). In passato ho lavorato (stage) presso la redazione Ansa di Bruxelles e ho collaborato con la redazione aquilana dell'AGI e con il portale del sole 24 Ore, Salute24. Sono l'autore del blog EF's Blog, sulla piattaforma Wordpress

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