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Diritto di critica | October 3, 2024

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Ecobonus o ecotassa? Al via i rincari sulle auto inquinanti

Dopo mesi di discussione (a dicembre era già scontro tra governo e associazioni di settore) è arrivata la tanto chiacchierata ecotassa sulle auto più inquinanti. Da oggi, infatti, sull’acquisto (anche in leasing) di numerosi modelli di Suv, mini-Suv e veicoli di grossa cilindrata che emettano più di una certa quantità di Co2, verrà applicata una tassa fino a 2500 euro. Il limite di emissione oltre il quale scatterà il rincaro è stato deciso in 160 grammi di Co2 per chilometro. Sul versante bonus, invece, partono ecoincentivi tra i 1.500 e i 6mila euro per chi decide di comprare un veicolo elettrico o ibrido al di sotto dei 54.900 euro, Iva inclusa. Non sono ancora stati dati, però, i dettagli per richiedere tale bonus.

Una tantum La misura governativa non riguarda le utilitarie, l’usato, i mezzi a chilometro zero e nemmeno le auto di grossa cilindrata destinate ad usi speciali (per esempio quelle con l’accesso per le sedie a rotelle). La tassa verrà applicata solo una volta e si sommerà al prezzo finale dell’automobile. L’acquirente potrà pagare utilizzando il modello F24 Elide, ma l’Agenzia delle Entrate per ora non ha chiarito in maniera più precisa modalità e termini, e le stesse case automobilistiche si stanno lentamente riadattando allo scenario. Insomma una gran confusione. L’obiettivo del provvedimento contenuto nella Manovra finanziaria è duplice: da un lato disincentivare l’acquisto di auto inquinanti e dall’altro favorire quello di veicoli ibridi, elettrici o a metano, anche attraverso l’aumento del numero delle colonnine di ricarica elettrica sul territorio italiano e le agevolazioni per chi le installa. Sono previsti inoltre fino a 3mila euro di contributi per i motorini elettrici o ibridi.

I dubbi del settore Mentre i consumatori che vogliono acquistare un’auto arrancano nel dilemma tra ecobonus o ecotassa, le associazioni e i produttori di settore lamentano la scarsità di infrastrutture per la ricarica elettrica e criticano da tempo la misura, ritenendola limitativa e inefficiente: «L’introduzione dell’ecotassa non avrà effetto sulla riduzione dell’inquinamento – ha dichiarato al Corriere Michele Crisci, Presidente Unrae (Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri) – poiché la norma è stata tarata solo sull’anidride carbonica (Co2), che è un climalterante e non un inquinante, ma soprattutto perché nelle strade continueranno a circolare auto di almeno 18 anni». A preoccupare è anche il mercato, con il settore industriale dell’automobile che in Italia a fine 2018 segnava un meno 3,4 per cento: «È necessario far partire delle agevolazioni all’acquisto più consistenti – ha aggiunto il Presidente di Federauto, Adolfo De Stefani Cosentino – eliminando le vetture che ormai sono considerate storiche e automaticamente rinnovando il parco macchine circolante con modelli meno inquinanti». Il mercato mondiale delle due e quattro ruote sta già andando velocemente in questa direzione: nel 2025 un’auto nuova su 5 sarà elettrica.