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Diritto di critica | April 19, 2024

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Cina, 12 ore a lavoro. Continua la protesta "996 ICU" nella "Silicon Valley"

Finora hanno interagito quasi 250mila persone. Una novità per la Cina, dove il culto della produttività ha sempre dominato

Tutto è nato da un’attivista anonimo, che lo scorso marzo aveva lanciato sulla piattaforma Microsoft “GitHub” una sorta di forum online per protestare contro i massacranti orari di molti lavoratori cinesi del settore hi-tech. Gli aderenti stilavano e “votavano” una lista nera di aziende che sottoporrebbero il loro personale a turni estenuanti. Da allora il Movimento “996 ICU”, che sta ad indicare la formula delle dodici ore di lavoro (dalle 9 alle 21, per sei giorni alla settimana) con accanto l’acronimo di “Intensive Care Unit” (per sottolineare come tali ritmi portino a malessere fisico) è cresciuto costantemente, trovando la solidarietà di altri lavoratori nel mondo e facendo drizzare le orecchie alla censura. Finora hanno interagito quasi 250mila persone.

Una novità nel panorama cinese C’è il logo, c’è lo slogan (“Developers’ live matter”, ovvero “le vite degli sviluppatori contano”), c’è il consenso: una novità per la Cina, dove il culto del lavoro e della corsa alla produttività a tutti i costi hanno sempre dominato. Oggi invece un intero comparto strategico come quello dell’hi-tech, delle telecomunicazioni e dell’informatica è in subbuglio: moltissimi programmatori raccontano di lavorare fino alla sera tardi, di avere appena tempo di mangiare; alcuni inviano foto che mostrano una brandina accanto alla scrivania. Tra le multinazionali sotto tiro spiccano il colosso della telefonia mobile Huawei, la regina dell’e-commerce Alibaba, JD.com e i costruttori di droni della DJI Tecnology, i cui pezzi grossi hanno replicato di lavorare anch’essi almeno 12 ore al giorno. Altre aziende non hanno commentato.

Censura Ma il Movimento “996 ICU” in Cina fa paura. La campagna è diventata virale in poche ore, sul web e su piattaforme social come WeChat, Zhihu e Weibo, un ibrido tra Twitter e Facebook. Nel maldestro tentativo di limitare i danni alcuni browser, come UC Browser (guarda caso prodotto di Alibaba), hanno in parte limitato l’accesso al forum di GitHub definendolo un “sito illegale e fraudolento”. In risposta alla censura, alla Microsoft e GitHub statunitense ne hanno creato una sorta di copia di supporto per mantenere viva e libera la protesta.

La Silicon Valley cinese Gli attivisti di “996 ICU” hanno scoperchiato un vaso di Pandora e fatto luce su un macrocosmo lavorativo cruciale. A Pechino, nel distretto tecnologico di Zhongguancun, lavorano centinaia di migliaia di persone ad un ritmo pazzesco, tra grandi realtà (Lenovo, multinazionali come Google, AMD, Sony, Oracle) e piccole startup, per un totale di più di diecimila brand. Solo la Microsoft, nel 2011, ha aperto un centro di ricerca con 5mila dipendenti. Il quartiere, tutto parchi e architetture avveniristiche, ospita anche due Università e l’Accademia Cinese delle Scienze. Da anni numerose aziende locali del settore hi-tech aggirano le classiche normative cinesi in materia di lavoro, per ottenere la massima produttività e superare i concorrenti statunitensi ed europei. Il patron di Alibaba Jack Ma, l’uomo più ricco del Paese, ha spesso definito il sistema “996” come «un’enorme benedizione».