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Diritto di critica | April 19, 2024

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La Turchia sfida gli Usa: dalla Russia arrivano i primi missili S-400

LA FOTO. Un esemplare di sistema missilistico di difesa anti-aerea S-400 di quarta generazione, sviluppato da Mosca e in grado di controllare efficacemente lo spazio aereo, con un raggio d’azione di 250 km.

Nonostante il no di Washington, il ministero della Difesa turco ha annunciato la consegna del primo lotto di missili russi S-400 alla base militare di Murted, ad Ankara. Resta da vedere quale sarà la reazione degli Stati Uniti, che non solo avevano minacciano sanzioni, ma persino l’esclusione della Turchia nel programma di acquisto dei cacciabombardieri F-35 (il Paese sul Bosforo ne vorrebbe un centinaio di esemplari). L’accordo tra Putin ed Erdogan era già stato paventato lo scorso autunno, ma aveva suscitato critiche anche dalla Nato e da Bruxelles. Ankara si troverebbe infatti a gestire due sistemi di difesa “che non permettono un’interoperabilità”.

Erdogan ha ribadito che la priorità della Turchia è la sicurezza nazionale, e la decisione è stata presa alla luce della sovranità del Paese.

La Turchia è uno degli alleati chiave degli Stati Uniti, ha il secondo contingente militare più grande all’interno della Nato e si trova in una posizione strategica fondamentale, ai confini con Siria, Iran e Iraq. Dal fallito colpo di Stato del 2016, con la svolta autoritaria di Erdogan, i rapporti diplomatici con Nato, Usa e Ue hanno cominciato a deteriorarsi.