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Diritto di critica | April 25, 2024

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L'Aquila degli sprechi, 34 milioni in bagni chimici - Diritto di critica

L’Aquila degli sprechi, 34 milioni in bagni chimici

I soldi nel cesso. Potrebbe essere il titolo di qualche film comico. Invece è quello che è avvenuto all’Aquila, all’indomani del terremoto. Quasi 34 milioni di euro sono finiti nelle tasche della Sebach srl, leader del mercato del noleggio dei bagni mobili. Soldi sottratti alla ricostruzione.

Secondo il contratto di noleggio che la Sebach stipula, ogni bagno ha un prezzo d’affitto pari a 19,50 euro al giorno, iva esclusa. Questo contratto di base prevede anche i vari interventi di manutenzione: una pulizia quotidiana, uno spurgo e relativo smaltimento dei liquami. Sempre sul contratto era previsto il costo di lavaggi e spurghi aggiuntivi, pari a 15,50 euro iva esclusa.

La Protezione Civile si era dotata inizialmente di 4mila bagni chimici, l’equivalente di un bagno ogni 8 persone sfollate. Considerando che ogni bagno ha un serbatoio di 200 litri, una pulizia e uno spurgo al giorno sarebbero stati più che sufficienti.

Invece Bertolaso e co. hanno voluto strafare. Nel contratto con la Sebach sono stati previsti 3 interventi aggiuntivi, per un costo per singola unità pari a 66 euro iva esclusa, cioè 79,20 euro complessive. Se con 4 pulizie giornaliere si arriva a prelevare fino a 800 litri di liquami al giorno per ogni bagno, moltiplicando per 4mila bagni, ogni giorno la Sebach (o chi per lei) avrebbe dovuto prelevare 3 milioni e 200mila litri. Se erano 32mila gli sfollati nelle tendopoli, significa che ogni ospite aveva diritto ad evacuare ben 100 litri di deiezioni nel giro delle 24 ore. Un’esagerazione colossale e forse anche troppo evidente. Per questo, dopo alcuni mesi il numero dei bagni chimici è sceso a 3.200, in concomitanza con la diminuzione del numero degli sfollati presenti nelle tendopoli. E pensare che la somma pagata dalla Protezione Civile per le toilette equivalerebbe ad un quarto della spesa sostenuta per il mantenimento delle tendopoli.

Secondo il “Dossier Abruzzo” di Libera, sembra che la Protezione Civile abbia perso il pelo ma non il vizio. Scaduto il contratto con la Sebach, ha emesso un nuovo bando di gara per i prossimi 3 anni: “Dopo che è stato selezionato l’unico concorrente ammesso, sempre la ditta precedente – scrive Libera –, è stato previsto il prezzo a base d’asta: il doppio del bando del 2005”.

Comments

  1. Mattia

    Che vergogna che si facciano questi accordi e che i controlli latitino :/

  2. pasquale

    ALMENO CITATE LA FONTE –
    I link alla rivista con gli articoli originali:
    http://www.site.it/le_testate/_notes/SITE%202010%20n%20zero%20web.pdf

  3. pasquale

    citare la fonte no, eh?

    • Emilio Fabio Torsello

      Ho appena parlato con Angelo Venti. E’ tutto a posto. Pasquale come avrai letto abbiamo citato la fonte di Libera L’Aquila-dossier Abruzzo.