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Diritto di critica | July 27, 2024

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2010: un anno di notizie sul mondo LGBT (prima parte) - Diritto di critica

2010: un anno di notizie sul mondo LGBT (prima parte)

GENNAIO – Allo scoccare della mezzanotte del 31 dicembre 2009 e con l’inizio del 2010, quando in New Hampshire entra in vigore la nuova legge, approvata a giugno del 2009, che consente alle coppie omosessuali di sposarsi, almeno 150 persone si radunano nella piazza della capitale dello Stato, Concord, per assistere ai primi matrimoni di gay e lesbiche. Il New Hampshire è il quinto Stato americano a consentire le nozze tra coppie omosessuali dopo Massachusetts, Vermont, Connecticut e Iowa.
Con l’unione di Friedrich Bauer (76 anni) e Herbert Tomecek (67) debutta anche in Austria la nuova legge sulle Partnership registrate che riconosce alle coppie omosessuali pari diritti e doveri delle coppie eterosessuali, salvo alcune restrizioni.
Mariela Castro, direttrice del Centro nazionale di educazione sessuale (Cenesex) di Cuba, si scontra con i ”pregiudizi” del governo di suo padre Raul nella lotta per i diritti del mondo omosessuale e transessuale. ”Ci sono delle resistenze malgrado ci sia stato un appoggio politico: ci sono contraddizioni nel prendere le decisioni”, hadichiarato oggi Mariela Castro, figlia di Raul Castro, nel presentare all’Avana il V Congresso cubano di educazione, orientamento e terapia sessuale, e chiedendo una legge sulle unioni civili. A Cuba, dove gli omosessuali sono stati normalmente oppressi, l’educazione sessuale e’ stata dichiarata ”politica di stato” nel Congresso del Partito comunista cubano (Pcc) del 1975.

FEBBRAIO – L’11 febbraio, il parlamento portoghese dà il via libera definitivo, in seconda lettura, al disegno di legge che introduce anche in Portogallo il matrimonio tra persone dello stesso sesso. La normativa, adottata con l’appoggio di socialisti, verdi, comunisti, ed estrema sinistra, verrà firmata dal presidente della repubblica portoghese Anibal Cavaco Silva il 17 maggio successivo. Cavaco Silva, ex-leader del partito conservatore Psd e cattolico praticante, annunciando la sua firma non ha nascosto di essere in disaccordo con la riforma, ma ha detto che – ”a causa della grave situazione del paese” e per evitare ulteriori e inutili divisioni nazionali – ha deciso ”di promulgare la legge che permette il matrimonio fra persone dello stesso sesso”.

MARZO – Il 4 marzo entra in vigore la legge approvata a dicembre 2009 dal governo di Città del Messico che consente il matrimonio tra persone lgbt. Le prime unioni si celebreranno l’11 marzo e dopo un mese ne saranno già state celebrate 88, di cui 38 tra coppie di donne e 50 tra coppie di uomini. Il primo matrimonio gay ”internazionale”, come lo hanno battezzato i media locali, si svolgerà il 21 marzo a Citta’ del Messico: a sposarsi con il produttore teatrale messicano Rodrigo Cervantes, sarà l’architetto italiano Mirko Marzadro, attualmente impegnato come ricercatore nell’Università Iuav di Venezia.
Il 6 agosto la  Corte suprema messicana sancirà la costituzionalità della legge sul matrimonio omosessuale varata nella capitale, rigettando un ricorso contro il provvedimento presentato dal governo federale. Il 17 agosto la stessa corte darà il suo favore, quasi unanime (9 giudici su 11), anche all’adozione da parte delle coppie gay sposate.
Dopo decenni di ‘rumors’, il trentottenne cantante portoricano Ricky Martins fa  coming out e sul suo sito www.rickymartinmusic.com scrive di essere ”orgoglioso di essere gay”. ‘E’ stato un processo – scrive il noto cantante – molto intenso, angosciante e doloroso ma anche liberatorio. Oggi accetto di la mia omosessualita’ come un regalo che mi da’ la vita. Mi sento benedetto di essere quello che sono”.
Nel 2008 Ricky Martin e’ diventato padre di due gemelli nati dal parto di una donna che ha ‘affittato’ il suo utero.

APRILE – Tra anti-capitalismo e omofobia: ”I polli transgenici hanno ormoni femminili, per questo gli uomini che li mangiano hanno deviazioni nel loro ‘essere uomo”’.  È la teoria del presidente boliviano Evo Morales che il 21 aprile inaugurando  a Cachomba un forum internazionale sui cambiamenti climatici ha rintracciato nei polli transgenici la causa dell’omosessualità e criticato altri prodotti capitalistici come Coca Cola, piatti e bicchieri di plastica scartabili.
Il riconoscimento legale delle coppie dello stesso sesso non e’ un obbligo per tutti gli Stati europei. Lo e’ solo per quelli in cui gia’ esiste una legislazione in tal senso. E’ quanto prevede la risoluzione votata il 29 aprile dall’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa per contrastare le discriminazioni sulla base del’orientamento sessuale e l’identita’ di genere. E’ stato cosi’ accolto l’emendamento proposto da Luca Volonte’, presidente del Partito popolare europeo presso l’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa. Il testo originale della risoluzione, infatti, prevedeva l’obbligo per tutti gli Stati di dare riconoscimento legale alle coppie omosessuali. Nella risoluzione si sottolinea comunque come ”la negazione dei diritti alle famiglie de facto formate da lesbiche, gay, bisex e transessuali in molti Stati membri del Consiglio d’Europa deve essere presa in esame”, sia sotto il profilo del riconoscimento legale sia sotto quello della protezione di queste famiglie.

MAGGIO – Il 4 maggio il Parlamento danese approva una legge che consente alle coppie gay unite legalmente nel ”partenariato registrato” di adottare dei figli.
La Danimarca è stata il primo paese del mondo a consentire ai gay, 1989, la possibilita’ di unirsi legalmente con gli stessi diritti che hanno le coppie eterosessuali con il matrimonio civile. Anche il matrimonio religioso è entrato all’ordine del giorno e i sondaggi rilevano una maggioranza favorevole perfino fra i preti ed i vescovi.
L’8 maggio sfila per le strade della capitale Vilnius il primo gay pride lituano sotto la stretta sorveglianza delle forze dell’ordine. La polizia è costretta  a lanciare gas lacrimogeni per difendere gli oltre 300 partecipanti alla manifestazione contestata da circa 2.000 militanti anti-gay che hanno lanciato bottiglie, pietre e petardi contro la comunità  lgbt, i poliziotti e i giornalisti. Diciannove persone fra i contestatori omofobi sono stati arrestati.
Decine di neonazisti attaccano, il 22 maggio, il gay pride a Bratislava, il primo mai organizzato nel Paese, costringendo il migliaio di partecipanti a rinunciare alla manifestazione.
Il comune di Mosca annuncia il 20 maggio, per il quinto anno consecutivo, il divieto allo svolgimento del gay pride previsto per il 29 maggio. Dal 2006 la comunità lgbt russa ha tentato ogni anno di organizzare parate a Mosca, nonostante il veto del comune: ma hanno ricevuto percosse e ingiurie, spesso anche dai poliziotti. In quell’anno vittima delle percosse caddero anche il radicale Marco Cappato e l’allora deputata di Rifondazione Vladimir Luxuria. Anche quest’anno una ventina di militanti hanno provato comunque a sfilare ma appena intravista la polizia hanno preferito scappare.
Il sindaco di Mosca Iuri Luzhkov nelle settimane precedenti aveva parlato senza mezzi termini della sua antipatia per i gay: definendo i gay pride “un’opera satanica” e che ha fino a quando manterrà il suo posto gli omosessuali non potranno organizzare manifestazioni.

GIUGNO – Il 6 giugno sfila per le strade si San Paolo la “Parada gay” che giunta alla sua 14° edizione e con 3 milioni di partecipanti si conferma la più grande manifestazione dell’orgoglio lgbt al mondo.
L’11 giugno è il turno del gay pride di Tel Aviv. All’evento, probabilmente il più grande del Medio Oriente, hanno aderito esponenti politici di spicco, fra cui la leader di Kadima (opposizione) Tzipi Livni e diversi parlamentari di partiti di sinistra. Uno degli organizzatori ha precisato che la novita’ di quest’anno è che anche il Likud, principale partito di governo (destra laica), mostra adesso maggiore apertura verso le necessita’ degli omosessuali e delle lesbiche in Israele, aiutati anche con finanziamenti pubblici.
Il 13 giugno è invece la volta della comunità lgbt turca: circa 300 gay, lesbiche e transessuali turchi sfilano nel centro di Istanbul denunciando le discriminazioni cui sono sottoposti nel paese a maggioranza musulmana. ”Gli omosessuali muoiono e lo Stato non lo vede”, hanno denunciato i partecipanti, che hanno letto i nomi di diversi gay uccisi negli ultimi mesi.
Contrariamente a gran parte dei paesi musulmani, la Turchia non reprime l’omosessualita’, ma non offre neppure una protezione specifica ai gay, sottoposti a forti pressioni sociali e vittime di numerosi atti omofobi.
Il fronte dei diritti lgbt si estende ancora: l’11 giugno il parlamento dell’Islanda approva all’unanimità una legge che consente i matrimoni fra omosessuali. Il provvedimento, approvato con il sì di tutti i 49 parlamentari dell’Althing (assemblea), aggiunge le fattispecie “fra uomo e uomo” e “fra donna e donna” alle unioni civili fra uomo e donna. Tra le prime coppie ad usufruire della legge, nel giorno della sua entrata in vigore, il 27 giugno, c’è quella formata dalla presidente islandese Johanna Sigurdardottir e la sua compagna, Jonina Leosdottir.

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