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Diritto di critica | April 15, 2024

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Coppie di fatto, Viareggio smentisce la condanna papale - Diritto di critica

Coppie di fatto, Viareggio smentisce la condanna papale

La strage di Viareggio sfida il Papa sulle coppie di fatto. Da Zagabria il pontefice esorta a contrastare la “mentalità secolarizzata che propone la convivenza come preparatoria o addirittura sostitutiva del matrimonio”. Ma una proposta di legge bipartisan impone l’equiparazione tra convivente e coniuge per il risarcimento delle vittime di strage. La storia di Alessandra Biancalani e la rigidità della Chiesa.

Nella Giornata nazionale delle famiglie cattoliche croate,  Benedetto XVI torna ad attaccare le coppie di fatto, chiarendo che non potranno mai essere considerate alla stregua del matrimonio. Di fronte a 400mila fedeli, il pontefice sottolinea poi il programma “politico” del suo mandato: il rifiuto dell’amore come semplice “emozione sentimentale” o “pulsione”, sostegno economico alla famiglia fondata sul matrimonio e alla procreazione. “Non bisogna avere timore di impegnarsi per un’altra persona. L’apertura alla vita è segno di fiducia nel futuro“.

Lo pensava anche Alessandra Biancalani, che conviveva da anni insieme ad Antonio Fornacchia: avevano avuto una figlia, Sara, che ora ha 11 anni. Antonio è morto il 29 giugno del 2009, travolto dall’esplosione del treno killer di Viareggio. Secondo la legge 106/2010, che stabiliva i criteri di risarcimento per i familiari delle vittime, ad Alessandra non spettava nulla: solo i coniugi sono stati ammessi ai contributi. In sintonia con il pensiero pontificio, si direbbe.

Qualcosa però si sta muovendo. Una nuova proposta di legge bipartisan, firmata dai senatori Manuela Granaiola e Andrea Marcucci (Pd) e Massimo Baldini (Pdl), va a modificare i criteri della legge 106. Il nuovo testo stabilisce l’equiparazione tra moglie e convivente di fatto, ammettendo quindi Alessandra a richiedere il risarcimento: con lei potranno fare ricorso anche i parenti delle vittime entro il terzo grado.

”La nuova proposta di legge – spiega in una nota Granaiola – sana alcune evidenti ingiustizie e nasce in un contesto di grande collaborazione istituzionale con Regione Toscana e Comune di Viareggio. Ora lavoriamo per garantire un rapido iter legislativo in Parlamento, anche perché le modifiche individuate non comportano alcuna maggiore spesa per le casse dello Stato”. Marcucci ha sottolineato ”il valore del diritto al risarcimento per Alessandra Biancalana. Abbiamo deciso di intervenire su un caso individuale, consapevoli anche del significato simbolico della nostra proposta, che potrebbe finalmente rappresentare un precedente a suo modo storico per sancire diritti sacrosanti alle coppie di fatto”.

Sia chiaro che non è solo questione di soldi. Alessandra vuole prima di tutto giustizia: a gennaio 2010, quando il processo breve rischiava di cancellare anche l’inchiesta di Viareggio, chiedeva verità e giustizia in tempi rapidi. “Posso sperare che mia figlia Sara, che era con me sul terrazzo, quella sera, a salutare il padre che andava al forno, e lo ha visto sparire in quell´uragano di fuoco, avrà una risposta prima dei 18 anni?”