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Diritto di critica | March 18, 2024

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Violenza contro le donne, aumentano le denunce - Diritto di critica

Violenza contro le donne, aumentano le denunce

I numeri parlano da soli, e lo fanno in modo chiaro. Nero su bianco, raccontano le dimensioni di uno dei drammi nascosti e taciuti del nostro Paese: quello della violenza contro le donne. Violenza sessuale, fisica, psicologica, stalking, in un abisso nero che in tutta Europa coinvolge dal 20 al 25% delle donne e sul quale l’Italia non è da meno: anzi, il fenomeno continua a crescere e con esso crescono le denunce. Ma calano le risorse messe a disposizione dalle istituzioni. A rimarcarlo è la ricerca annuale sul tema condotta dall’Associazione Nazionale Volontarie Telefono Rosa: le donne che chiedono aiuto nel nostro Paese sono sempre di più.

La ricerca ha analizzato le 1.749 storie di donne che nel corso del 2010 hanno contattato l’associazione: impiegate, casalinghe, libere professioniste, disoccupate e di diversa nazionalità, ma soprattutto italiane. Ma i numeri, spesso, ingannano perché parziali: sarebbero infatti molti – moltissimi – i casi che faticano ad emergere o che rimangono del tutto sommersi. All’incirca il 70% delle violenze avverrebbe infatti tra le mura domestiche o per opera di mariti, compagni, parenti o ex partner e il carico emotivo che situazioni simili comportano – arrivando spesso a non identificare nemmeno la violenza domestica come un reato da denunciare – rende particolarmente difficoltosa una stima reale delle persone coinvolte.

«Abbiamo rilevato dei dati che non possiamo che definire inquietanti – ha affermato al riguardo la presidente di Telefono Rosa Maria Gabriella Moscatelli – e purtroppo non ne siamo sorprese». Secondo l’indagine infatti le denunce di violenza fisica in Italia in un anno sono passate dal 23% al 40%: un dato a cui si aggiungono le denunce di violenza psicologica (dal 31% al 38%) e di minacce, cresciute dal 13% al 19%. In particolare sarebbe aumentata di tre punti anche la percentuale delle richieste di aiuto per stalking, che nel 2009 si assestava sul 6%. «Si nota tra l’altro un incremento dell’insorgenza della violenza dopo la separazione, – ha spiegato ancora Moscatelli – a testimonianza dell’inaccettabilità da parte del partner di perdere il possesso della vittima e di essere lasciato». Parole che confermano quanto già descritto dall’Istat nell’ultimo rapporto “La violenza e i maltrattamenti contro le donne dentro e fuori la famiglia” (basato su dati del 2006), secondo il quale tra gli autori della violenza contro le donne al primo posto si collocano gli ex mariti o ex conviventi.

La situazione fotografata da Telefono Rosa non è facile da affrontare: «ogni anno per noi è un grandissimo sforzo affrontare il lavoro di analisi delle richieste di aiuto, – ha aggiunto Moscatelli – ma ci rendiamo conto che questo impegno fornisce in maniera inconfutabile dei dati su cui andrebbero costruite le politiche in difesa delle donne e a sostegno delle associazioni». Politiche che però, spesso, tardano ad arrivare o non forniscono segnali netti per la lotta al problema, nonostante l’impegno europeo che ad aprile ha portato alla ratifica della Convenzione per la prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne: « non avere una rete di sostegno adeguata nella nostra società spinge le donne sempre ad un maggiore isolamento. E questo soprattutto nella violenza domestica, grande dramma della nostra società. Le istituzioni – conclude Moscatelli- fanno poco o nulla: è un anno che il problema è stato accantonato. Non se ne parla più. E invece è sempre più grave: non si può continuare così».

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