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Diritto di critica | April 19, 2024

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Manovra "scandalosa" e "insufficiente": esercenti e broker contro l'Italia - Diritto di critica

Manovra “scandalosa” e “insufficiente”: esercenti e broker contro l’Italia

Basta!“. I Confesercenti sardi sparano in prima pagina sulla manovra finanziaria, definendola “scandalosa”. Il Governo fa orecchie da mercante e prosegue un cantiere in crescita: sale a 48 miliardi di euro il valore della manovra, tra liberalizzazioni improbabili e le prevedibili riforme di fisco e welfare. Ma i tagli non convincono le borse, Piazza Affari brucia punti già dall’apertura.

Una manovra “che manifesta totale disinteresse nei confronti delle Piccole e Medie imprese“. Non è tenero il giudizio dei commercianti sardi al testo appena approvato dalla Camera, incapace a loro avviso di dare risposte alle aziende. Ecco allora spuntare su diversi quotidiani dell’isola un’aggressiva pagina a pagamento, dominata da un titanico Basta! e dalle “bare” delle categorie uccise dal governo. “Per tre anni si è occupato solo di salvare Alitalia, Fiat e Tirrenia; di introdurre lo scudo fiscale, i Tremonti Bond e il bluff del Milleproroghe”, si legge sulla pagina a pagamento; “oggi i tagli alla spesa pubblica diventano aumento delle tasse: non permetteremo altre prese in giro“.

Neanche i mercati sono entusiasti della manovra. “Non incide in maniera concreta negli anni in cui dovrebbe, i prossimi due”, commentano gestori e operatori. E si preparano ad un lunedì di fuoco a Piazza Affari. Gli elementi ci sono tutti: l’impatto degli “stress test” sulle banche europee – prove di solvibilità degli istituti di fronte alla crisi in atto – deve ancora farsi sentire, mentre l’indice di rischio resta alto sui titoli italiani e il tira e molla sul “cantiere manovra” versa benzina sul fuoco.  Il fatto è che oggi i broker puntano tutto sulla speculazione, ignorando i fondamentali. La credibilità di Tremonti potrebbe non resistere alla cattiva fama del governo del Cavaliere, in continua bagarre politica e giudiziaria. Il dubbio più grande è sulle liberalizzazioni: promesse a parte, il piano di dismissione delle partecipazioni statali andrà mai in porto? I soldi messi oggi a bilancio arriveranno o no?

Intanto in Parlamento il cantiere della manovra diventa sempre più spinoso. Il rush della scorsa settimana ha blindato i conti pubblici per i prossimi quattro anni, ma i tagli sono pesantissimi e altamente impopolari. In Commissione Fisco si lavora per “salvare il salvabile” sui tagli alle agevolazioni fiscali e assistenziali, ridotte del 20% in due anni. Nel frattempo, approda alla Camera il ddl di riforma fiscale – quello con tre aliquote Irpef al 20, 30 e 40% – e il disegno di legge che vorrebbe inserire nella Costituzione l’obbligo del pareggio di bilancio. Ma tagli selettivi senza un progetto di crescita cosa possono portare?

 

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