Manovra “scandalosa” e “insufficiente”: esercenti e broker contro l’Italia

Basta!“. I Confesercenti sardi sparano in prima pagina sulla manovra finanziaria, definendola “scandalosa”. Il Governo fa orecchie da mercante e prosegue un cantiere in crescita: sale a 48 miliardi di euro il valore della manovra, tra liberalizzazioni improbabili e le prevedibili riforme di fisco e welfare. Ma i tagli non convincono le borse, Piazza Affari brucia punti già dall’apertura.

Una manovra “che manifesta totale disinteresse nei confronti delle Piccole e Medie imprese“. Non è tenero il giudizio dei commercianti sardi al testo appena approvato dalla Camera, incapace a loro avviso di dare risposte alle aziende. Ecco allora spuntare su diversi quotidiani dell’isola un’aggressiva pagina a pagamento, dominata da un titanico Basta! e dalle “bare” delle categorie uccise dal governo. “Per tre anni si è occupato solo di salvare Alitalia, Fiat e Tirrenia; di introdurre lo scudo fiscale, i Tremonti Bond e il bluff del Milleproroghe”, si legge sulla pagina a pagamento; “oggi i tagli alla spesa pubblica diventano aumento delle tasse: non permetteremo altre prese in giro“.

Neanche i mercati sono entusiasti della manovra. “Non incide in maniera concreta negli anni in cui dovrebbe, i prossimi due”, commentano gestori e operatori. E si preparano ad un lunedì di fuoco a Piazza Affari. Gli elementi ci sono tutti: l’impatto degli “stress test” sulle banche europee – prove di solvibilità degli istituti di fronte alla crisi in atto – deve ancora farsi sentire, mentre l’indice di rischio resta alto sui titoli italiani e il tira e molla sul “cantiere manovra” versa benzina sul fuoco.  Il fatto è che oggi i broker puntano tutto sulla speculazione, ignorando i fondamentali. La credibilità di Tremonti potrebbe non resistere alla cattiva fama del governo del Cavaliere, in continua bagarre politica e giudiziaria. Il dubbio più grande è sulle liberalizzazioni: promesse a parte, il piano di dismissione delle partecipazioni statali andrà mai in porto? I soldi messi oggi a bilancio arriveranno o no?

Intanto in Parlamento il cantiere della manovra diventa sempre più spinoso. Il rush della scorsa settimana ha blindato i conti pubblici per i prossimi quattro anni, ma i tagli sono pesantissimi e altamente impopolari. In Commissione Fisco si lavora per “salvare il salvabile” sui tagli alle agevolazioni fiscali e assistenziali, ridotte del 20% in due anni. Nel frattempo, approda alla Camera il ddl di riforma fiscale – quello con tre aliquote Irpef al 20, 30 e 40% – e il disegno di legge che vorrebbe inserire nella Costituzione l’obbligo del pareggio di bilancio. Ma tagli selettivi senza un progetto di crescita cosa possono portare?

 

Di Sirio Valent

Giornalista professionista, 25 anni, ho iniziato con una tesi sul tracollo del Banco Ambrosiano, braccio finanziario della loggia massonica P2, per la facoltà di Economia. Due stage nella redazione economica dell'Agenzia Italia e una breve parentesi dietro le quinte di Confindustria mi hanno aperto gli occhi sulla realtà quotidiana del cronista economico. Mi piace lavorare su questioni di geopolitica, macroeconomia e retroscena finanziari, difficili da spiegare in modo semplice ma fondamentali per capire la realtà dietro lo specchio.