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Diritto di critica | March 29, 2024

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L'India sciopera contro il nucleare - Diritto di critica

L’India sciopera contro il nucleare

È tra le potenze emergenti del 21° secolo e ha deciso di investire sull’energia nucleare. L’India ha progettato la costruzione di 30 nuove centrali entro i prossimi venti anni ma il governo del subcontinente non ha fatto i conti con le proteste della popolazione che si stanno moltiplicando in tutte le regioni.

La più eclatante è quella che sta avvenendo nello Stato meridionale del Tamil Nadu, dove circa 10mila pescatori hanno iniziato uno sciopero della fame per opporsi all’apertura di un impianto, prevista il prossimo dicembre.

L’iniziativa è partita qualche giorno fa da un villaggio a pochi chilometri dalla centrale, per poi espandersi a tutto il distretto. Ora la vicenda è seguita dai media internazionali.

Dopo i fatti di Fukushima, nel vicino Giappone, la popolazione ha paura del nucleare e teme per l’economia della costa (basata sulla pesca) in caso di incidenti.

I lavori della struttura, situata a 600 chilometri dal capoluogo di Chennai, sono molto avanzati, considerando che sono in corso i test di verifica. Ma la situazione non è stata sempre così: la costruzione dei due reattori da mille megawatt (che si prevede raddoppieranno) ha subito negli anni diversi rinvii a causa dei ritardi nelle forniture. La Kudankulam Nuclear Power Project (Knpp) è costata 3,5 miliardi di dollari ed è frutto di un accordo di cooperazione tra India e Russia.

Già sulla costa occidentale, a Jaitapur, nello Stato del Maharashtra, gli abitanti avevano protestato vigorosamente contro l’apertura di una centrale, coinvolgendo anche i movimenti anti-nucleari nazionali. Gli attivisti locali stanno tentando da mesi di contrastare la corsa al nucleare dell’India, e sono in contatto con i loro omologhi in Giappone: tra essi anche Kazue Suzuki di Greenpeace.

La protesta non ha intenzione di fermarsi: «I movimenti contro l’energia nucleare devono essere organizzati – ha rilanciato il coordinatore degli attivisti Krishnakant Chauhan – dal momento che si oppongono a potenti meccanismi governativi e alle più importanti multinazionali».

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