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Diritto di critica | July 25, 2024

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Cittadinanza agli immigrati, l'appello delle Acli: «coerenza dai politici cattolici» - Diritto di critica

Cittadinanza agli immigrati, l’appello delle Acli: «coerenza dai politici cattolici»

«La fede altrimenti sbandierata non sembra avere alcuna rilevanza pubblica quando si parla di immigrati». L’appello lanciato ieri, a Roma, dalle associazioni cristiane dei lavoratori italiani non lascia spazio a dubbi di sorta: è una presa di posizione chiara, netta e soprattutto in linea con i principi declamati ciò che le associazioni cristiane chiedono «ai parlamentari di tutti gli schieramenti, a quelli cattolici in particolare, perché aderiscano e sostengano la campagna per la cittadinanza ai figli di immigrati nati in Italia e il voto alle elezioni amministrative agli stranieri stabilmente residenti». E’ iniziata infatti ieri, in piazza del Pantheon a Roma, la raccolta firme per la campagna “L’Italia sono anche io”, con la quale si vogliono portare in parlamento due proposte di legge di iniziativa popolare: una campagna che si propone di riformare la normativa vigente sulla cittadinanza – modernizzando il concetto di appartenenza ad una comunità sulla base di percorsi di vita condivisi e, favorendo quindi l’uguaglianza di diritti tra italiani e stranieri che vivono, studiano e lavorano in Italia – e di riconoscere ai migranti regolari il diritto di voto nelle consultazioni elettorali locali. Sei mesi il tempo a disposizione per raggiungere l’obiettivo ultimo: 50 mila firme  in calce sotto ciascuna proposta di legge.

A promuovere la campagna è una nutrita schiera di associazioni italiane: Acli, Caritas Italiana, Fondazione Migrantes, Centro Astalli, Arci, Asgi (Associazione studi giuridici sull’immigrazione), Cgil e Cnca (Coordinamento nazionale delle comunità d’accoglienza). E ancora, Comitato 1° Marzo, Coordinamento nazionale degli enti locali per la pace e i diritti umani, Emmaus Italia, Fcei (Federazione delle Chiese Evangeliche), Libera, Lunaria, Razzismo Brutta Storia, Rete G2 (Seconde Generazioni), Sei Ugl, la Tavola della Pace, Terra del Fuoco, l’editore Carlo Feltrinelli e il sindaco di Reggio Emilia, Graziano Delrio, presidente del comitato promotore.

E sono le associazioni cattoliche in primis a chiedere alla politica una presa di posizione coerente sul tema dell’integrazione: «il Parlamento – spiega Andrea Olivero, presidente delle Acli – non è stato finora in grado di recepire nessuna proposta ragionevole che vada verso l’effettiva integrazione degli oltre 4 milioni di immigrati che vivono e lavorano nel nostro Paese. Quella sulla cittadinanza, in particolare, rappresenta forse la più grande tra le riforme a costo zero che possono essere fatte in Italia per liberare risorse e energie, lanciando un segnale di coesione e di fiducia nei confronti del futuro». Olivero chiede in particolar modo ai politici italiani cattolici un atteggiamento di «coerenza e coraggio», sebbene sembri prevalere tra molti politici cattolici un «atteggiamento timido e poco coerente sulle grandi questioni sociali. Si dimenticano parti importanti della dottrina sociale della Chiesa».

Un appello che ritorna tanto più attuale visto il clima di tensione che sta tornando a crearsi nel nostro Paese a seguito della nuova ondata di sbarchi e degli scontri verificatisi a Lampedusa nei giorni scorsi. «L’inclusione degli stranieri – rimarca il presidente delle Acli- rappresenta per un cristiano impegnato in politica uno dei valori non negoziabili. Vedremo allora chi vorrà coerentemente impegnarsi per accogliere e sostenere queste proposte nella corrente legislatura o, come appare più probabile, in quella prossima».

Comments

  1. Sara Mago

    Non capisco dove sta il problema.. il mio compagno è Tunisino, ed ha acquisito la cittadinanza senza problemi, e vota.. e che cosa vogliono queste associaizoni? Il solito articolo polemico e vuoto?

    • Erica Balduzzi

      http://www.litaliasonoanchio.it/fileadmin/materiali_italiaanchio/pdf/Relazione_introduttiva_alla_proposta_di_legge_di_modifica_della_Legge_sulla_Cittadinanza.pdf

      http://www.litaliasonoanchio.it/fileadmin/materiali_italiaanchio/pdf/Relazione_introduttiva_alla_proposta_di_legge_per_il_diritto_di_voto.pdf

      vogliono che il percorso per raggiungere la cittadinanza sia più snello, e dare il diritto a votare anche a chi vive e lavora in italia da anni, pur non essendo ancora cittadino… comunque sul sito della campagna (linkato anche nell’articolo), trova tutto quanto…

      • Sara Mago

        Ma il diritto di voto ce l’hanno, se lavorano in italia da almeno 6 anni e non hanno avuto problemi con la legge.. Io nn sopporto quando il tema dell’immigrazione è strumentalizzato per motivi politici ed ideologici. La polemica sta nel titolo. E poi visto che hai scritto l’articolo, prima di scriverlo dovevi informarti.. no che ti informi dopo

        • Sara Mago

          (mi correggo, 10 anni per la cittadinanza)

      • Pietro

        Io vivo da quarantánni in Germania e nessuno mi ha dato il permesso/ diritto di votare. Chi vuole la cittadinanza in un´altra nazione la deve chiedere, il percorso é quello che é, se dopo un paio di mesi fai tutti italiani, quando poi ti accorgi che gli hai dato la cittadinanza, e scopri che questo é un dealer/ o schiavista, ed é ricercato che fai gli dai il nobel ? Votare, il sindaco, il governatore, o qualche altra istituzione parassitaria, a che ti porta?. Volete far polemica fatela, ma non dite che sia un diritto.

    • Erica Balduzzi

      ps: può indicarmi dove trova alcuna polemica?

      • Pietro

        Basta leggere qui; Relazione introduttiva alla proposta di legge di modifica della L. 5 febbraio 1992 n. 91 “Nuove norme sulla cittadinanza”. dimenticavo di dirle, i miei figli/e, sono nati in Germania da madre tedesca, col raggiungimento dell´etá maggiorenne, hanno dovuto decidere per quale patria votare e fare il servizio militare, oggi non dovrebbero piu predere una decisione per quanto riguarda il servizio militare, ma dove votare, quello resta. Non si possono servire due padroni, senno é una farsa alla Berlusconi, che non ci ha dato ministri e altrideputati, bensi´legionari al suo comando, finché incassano se ne fregano del passaporto che hanno.