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Diritto di critica | July 22, 2024

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Morosini, quei sei minuti interminabili dopo il malore e poi la corsa all’ospedale - Diritto di critica

Morosini, quei sei minuti interminabili dopo il malore e poi la corsa all’ospedale

Ieri è stato il giorno del ricongiungimento con i suoi tifosi, quelli del Livorno, ultimo club nel quale ha militato fino al giorno della scomparsa. Il feretro di Pier Mario Morosini è stato accolto con un lungo applauso dagli ottomila presenti sulle note dell’inno del Livorno Calcio e delle canzoni di Ligabue e Jovanotti, sue passioni musicali. In campo, presente tutti i suoi ex compagni, con indosso la maglia numero 25, quella che Morosini aveva vestito durante tutto l’arco della stagione prima della morte in campo di sabato scorso. Giovedì si svolgeranno i funerali a Bergamo, città natale del calciatore. Nei giorni scorsi è stata effettuata l’autopsia sul corpo di Morosini, che non ha chiarito le cause del decesso. Alle prime ipotesi di infarto del miocardio e di aneurisma celebrale, si è passati alla supposizione di un difetto genetico del cuore.

Ma la notizia dell’ultima ora è che la Procura di Pescara ha acquisito l’audio di una telefonata fatta durante una trasmissione nell’emittente abruzzese Rete8, nel corso della quale un paramedico della Misericordia, Marco di Francesco, ha fornito la sua versione dei fatti sui soccorsi a Morosini. L’uomo ha rivelato che il defibrillatore in suo possesso era acceso e pronto all’uso, ma è stato il medico del Livorno Porcellini, che stava assistendo il giocatore in agonia, a impedirgli di usarlo. Secondo il paramedico, “durante il massaggio cardiaco, il ragazzo presentava un polso carotideo (il cuore batteva) e sputava la cannula dell’ambu per la rianimazione, quindi era vivo”. Durante la telefonata, il paramedico ha spiegato che Morosini mostrava segni di vitalità anche quando era stato messo dentro l’ambulanza.

E a questo proposito, la Procura di Pescara ha acquisito le riprese video di Sky dalle quali gli inquirenti sembrano aver ricostruito l’esatta tempistica dal momento del malore di Morosini alla partenza in ambulanza per l’ospedale. Il calciatore, secondo il timing nelle immagini dell’emittente satellitare, barcolla al 29’41’’ per 7 secondi e, dal momento in cui cade per terra la prima volta a quello in cui arriva il massaggiatore del Pescara, passano altri 8 secondi e “solo” 6 da quando è girato a pancia all’aria per terra. Al 30’11’’ i paramedici hanno già infilato la cannula, per la ventilazione, in bocca e si vedono segni di vitalità del giocatore: c’è una grande confusione intorno a Morosini.

Le immagini scorrono, ma non inquadrano sempre il soggetto soffermandosi sui compagni e sulle scene di disperazione. Al 31’30’’, dopo 1’49’’ dal malore, si vede un medico effettuare un massaggio cardiaco e per terra, vicino al giocatore, s’intravede una barella. L’ambulanza fa il suo ingresso sul terreno di gioco al 33’23’’, esattamente dopo 3’42’’ il malore di Morosini. Poco dopo – alcuni parlano di sei minuti totali – inizia il trasporto del giocatore verso il mezzo di soccorso. L’ex calciatore del Livorno, a questo punto, dovrebbe essere ancora vivo. Nel frattempo l’arbitro ha sospeso la partita e, quindi, il timing sul video sparisce. Il computer della regia di Sky, che ha permesso all’Ansa di visionare il filmato, segna la partenza di Morosini dal terreno di gioco dentro l’ambulanza dopo 2’14’’ dallo stop. Il totale del tempo trascorso, dal malore alla partenza nel mezzo di soccorso, è 6 minuti e 24 secondi. Forse troppi.

Tornando alle possibili cause di morte del giocatore, i prossimi test tossicologici, che saranno effettuati sui vari campioni biologici al Policlinico Gemelli, cercheranno di chiarire quanto accaduto. Simona Martello, tossicologa dell’Università Cattolica di Roma, che due giorni fa insieme al medico legale Cristina D’Ovidio aveva effettuato l’esame autoptico sul corpo di Morosini, sulle ipotesi di difetto genetico al cuore si è limitata a dire: “Non confermo, né smentisco”.