E Tremonti gioca a fare Grillo
Eccolo là. Giulio Tremonti è tornato. E, dopo le promesse, ecco i fatti. Si candiderà e avrà una sua lista. Il nome? Per ora non si sa. Di certo sarà una lista “ricca di giovani”. Insomma, un nuovo partito, pardon, movimento pronto per il 2013, dopo le liste guidate da Oscar Giannino e Emilio Fede.
Quel grillino di Tremonti. “Di certo non staremo con le banche e con la finanza”, spiega l’ex ministro dell’Economia dell’ultimo governo Berlusconi. Pronto a salire sul carro dell’anti-politica. una brutta copia del MoVimento 5 Stelle? Assolutamente no. Il suo è un partito, pardon, movimento ispirato a quello dei “pirati” francesi. E il programma sarà direttamente tradotto da quello del Piraten Partei. “Chi fa politica guadagni meno dei precari”, spiega.
Socialismo, cattolicesimo e liberalismo: la politica creativa. Ma manca il nome. “3L, Lista Lavoro e Libertà oppure Avanti insieme”, spiega l’ex ministro ancora indeciso. Entrambi i nomi hanno un vago richiamo alla tradizione socialista, nella quale Tremonti si è formato: “Lavoro” e “Avanti”, nome del giornale del defunto partito del garofano. Ma non manca nemmeno il richiamo alla tradizione cattolica e liberale: “Insieme” e “Libertà”. Insomma, un fritto misto. E davanti ai giornalisti mostra i loghi relativi. “Li ho disegnati personalmente io”, spiega l’ideatore della finanza creativa.
Giovani, sì, ma per prendere voti. Ma il punto centrale rimangono i giovani. “Ne candideremo tantissimi”, spiega. Eppure poco dopo Tremonti è pronto a rimangiarsi tutto: “La grande differenza è sulle idee non sulle persone. E non c’entra l’età: Mussolini era giovanissimo, Churchill era molto anziano”. Allora perché presentarsi come movimento aperto ai giovani, quando sa bene che quelli cooptati dalla politica non hanno mai dimostrato qualità particolari e anzi – vedi De Romanis e la stessa Minetti – lasciano alquanto a desiderare? Accaparrarsi i voti degli astenuti, quasi tutti giovani, precari e stanchi. Come se lui con 18 anni di berlusconismo non abbia mai avuto niente a che fare.
E, a proposito di giovani, una nota novantenne si candida nelle liste di Democrazia Atea. Si chiama Margherita Hack. La gioventù al potere.