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Diritto di critica | October 12, 2024

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Gli Stati Uniti investono in energia eolica, i governatori pronti alla carbon tax

Repubblicani e Democratici siglano una tregua momentanea nella guerra per l’approvvigionamento energetico e sul clima sostenendo la costruzione di impianti eolici e introducendo una carbon tax. Entrambe le fazioni politiche, dopo la rielezione di Barack Obama, sono unite nel Congresso per estendere le sovvenzioni fino a 3 miliardi di dollari. I governatori del Colorado, Iowa, Kansas e Oregon, due democratici e due repubblicani, hanno sostenuto che l’eventuale sospensione dei sussidi rappresenterebbe un grave danno per un settore emergente come quello dell’eolico.

“Sostengo con forza – ha precisato il governatore del Kansas Sam Brownback – l’estensione del credito d’imposta di produzione in modo che possiamo continuare a sostenere l’energia eolica, i posti di lavoro e l’energia elettrica che sono associati al settore”. Nel frattempo, l’ex vicepresidente Al Gore, nella giornata all’American Enterprise Institute, ha discusso sull’adozione di una tassa sul carbonio. In un’intervista al Guardian, Al Gore ha sostenuto che una carbon tax permetterebbe al presidente Obama di risolvere il problema climatico (riduzione delle emissioni che causano il riscaldamento globale) e della crisi nel bilancio, aumentando nel contempo le entrate per il governo. Gore è da lungo tempo un sostenitore della carbon tax. Anche i repubblicani hanno discusso l’idea: Bob Inglis, ex membro del Congresso del Sud Carolina, ha perso il posto per via delle sue opinioni sui cambiamenti climatici.

La carbon tax potrebbe essere una carta da giocare in vista dei negoziati globali sui cambiamenti climatici. Gli investimenti sull’eolico, secondo i sostenitori della tassa sul carbonio, consentirebbero di affrontare la crisi climatica e quella economica nello stesso tempo. Un barlume di speranza, per i sostenitori della carbon tax, viene anche dai suoi detrattori: l’attivista Grover Norquist, al National Journal, per la prima volta ha aperto alla tassa sostenendo che ciò non sarebbe in contrasto con il suo essere conservatore. “L’amministrazione non ha proposto una tassa sul carbonio – ha sostenuto Gilbert Metcalf, vice assistente e segretario per l’ambiente e l’energia, al quotidiano Hill –, né si intende attuarla, ma i repubblicani potrebbero vederla nell’ambito di una riforma fiscale”.

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