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Diritto di critica | July 24, 2024

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Quirico libero, il giornalista della Stampa nella notte in Italia

Quirico liberoLiberato l’inviato de La Stampa Domenico Quirico; è giunto in Italia alle 00:30 di oggi. Di lui si erano perse le tracce lo scorso 9 aprile in Siria, presumibilmente nella zona di Qusayr, dove ebbe luogo una furiosa battaglia tra esercito regolare siriano e ribelli con l’appoggio delle milizie di Hezbollah. L’ultima telefonata alla famiglia da parte del giornalista piemontese risultava provenire proprio da quella zona, come successivamente confermato anche dal Ministero degli Esteri. Assieme a Quirico è stato liberato anche il cittadino belga Pier Piccinin.

Ecco forse la dinamica del rapimento. Domenico Quirico, 62 anni, gran conoscitore delle “Primavere Arabe” sembrava sparito nel nulla e le ricerche vane. Un sopravvissuto agli scontri, Elias Abid, ricordava come tanti giornalisti si erano aggregati ai ribelli; i civili li vedevano ma preferivano tenersi alla larga. Quando l’Esercito Libero Siriano fu costretto a ritirarsi successe il pandemonio: gli stessi comandanti non avevano idea di dove dirigersi, molti gruppi erano allo sbando totale e finirono persino per spararsi tra di loro. Secondo Abid la situazione era già estremamente complicata per uno del posto, figurarsi per uno straniero che non parlava neanche l’arabo.

“Criminalità organizzata”. A inizio agosto un comunicato dei Servizi di Sicurezza italiani illustrava come Quirico fosse probabilmente in mano alla criminalità organizzata e non a un gruppo jihadista, come precedentemente ipotizzato. Criminalità organizzata con cui erano già in corso dei contatti nel tentativo di arrivare alla liberazione del giornalista.

Ora salviamo Dall’Oglio. Situazione differente per quanto riguarda padre Paolo Dall’Oglio, il religioso gesuita scomparso a fine luglio nel nord della Siria sarebbe in mano al gruppo jihadista “Tal al Abiad”. Secondo Abdelrazzaq Shlas, un leader dell’opposizione di Raqqa, cittadina dove è scomparso Dall’Oglio, ha dichiarato che i jihadisti si sarebbero ritenuti offesi da alcune dichiarazioni critiche di padre Dall’Oglio contro le violenze subite dagli abitanti di etnia curda di Tel-Abiad, al confine con la Turchia.

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