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Diritto di critica | December 8, 2024

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Discariche irregolari, in arrivo una maxi multa per l'Italia

Ben 250mila euro al giorno fino a quando il governo non le metterà in regola. Soldi buttati che potevano servire per la ripresa

Tanti soldi. Ben 250mila euro che ogni giorno l’Italia rischia di gettare al vento. Tutta colpa delle discarica o, come direbbero i leghisti, “tutta colpa dell’Europa”. Infatti, è questa la multa che il nostro Paese potrebbe presto essere chiamato a pagare per il protrarsi delle irregolarità in tema di rifiuti. Ma non c’è solo la “mondezza” da smaltire. Ci sono le carceri in condizioni pietose, c’è una giustizia lenta, ci sono gli impianti industriali inquinanti. Addirittura esiste una procedura nei confronti dell’Italia per il perpetuarsi dell’uso della pesca a strascico nei nostri mari. Per un totale di 114 infrazioni, record nell’Unione Europea.

Una battaglia tra burocrazia e illegalità. Il numero abnorme di procedure nei confronti dell’Italia nasce in primo luogo dall’inefficienza della burocrazia. Troppo lenta, troppo farraginosa, incapace (insieme alla politica) di sfruttare i fondi strutturali. Risorse disperse per un Paese che non può più permettersi di gettare nemmeno un solo euro. A questo si aggiunge l’effetto nefasto della malavita, ad iniziare dallo smaltimento illegale di rifiuti tossici. Poi, alla malavita si affiancano i “furbetti”: così fioccano infrazioni per industrie inquinanti mai riconvertite o ammodernate.

Il risultato? Un disastro. Non solo un disastro in termini economici, ma anche politici. A breve altre 16 infrazioni potrebbero trasformarsi in multe. Tra queste l’infrazione relativa alla mancata applicazione delle direttive europee (in vigore dal 2003) sulle discariche. Ben 61 milioni di euro e 256mila euro al giorno per ogni giorno fino al ripristino delle condizioni richieste. Sempre sui rifiuti, potrebbe arrivare una multa sulla gestione dei rifiuti a Napoli pari a 34 milioni di euro e 94 milioni di euro l’anno, a partire già dal 2014. Dal Consiglio d’Europa, invece, potrebbe arrivare una nuova multa per un sistema carcerario allo sbando. L’Italia, infatti, non rispetta lo spazio minimo per ogni individuo detenuto e registra un complessivo alto livello di sovraffollamento. La situazione è lievemente migliorata anche grazie alla depenalizzazione del reato di immigrazione clandestina e alla riforma della legge Fini-Giovanardi. Tuttavia, questo potrebbe non bastare. Il nostro Paese potrebbe essere chiamato a pagare 100mila euro per ogni ricorso presentato da detenuti e associazioni presso la Corte europea dei Diritti dell’Uomo. Se tutti i ricorsi dovessero avere esito positivo – di fronte alla condanna per “trattamenti inumani e degradanti”, l’Italia rischia di dover pagare ben 80 milioni di euro.

Cosa si poteva fare con i soldi che butteremo? In queste condizioni per il governo Renzi è molto più difficile andare in Europa per contrattare condizioni meno gravose che permettano all’Italia di ritornare a crescere. È più difficile in quanto il nostro sistema-Paese ha perso credibilità. Per questo ora l’esecutivo sta studiando un piano di emergenza per sanare il prima possibile il sanabile. Per quanto riguarda le direttive non recepite si sta valutando una legge unica per le direttive non recepite. Più difficile la situazione per quelle recepite ma non applicate. Per i rifiuti si può immaginare l’immediata chiusura delle discariche irregolari. Ma per tutto il resto? E pensare che con gli stessi soldi che ora il governo rischia di gettare via, si potevano attuare le direttive, ingenerando un circolo virtuoso per l’economia attraverso nuovi posti di lavoro per la realizzazione di nuove e più dignitose carceri e qualche nuova efficiente discarica.