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Diritto di critica | July 25, 2024

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"Il Pentatleta", vita da (giornalista) precario - Diritto di critica

“Il Pentatleta”, vita da (giornalista) precario

Quanto il precariato limita la libertà di stampa, prima ancora della qualità, in Italia?

Indubbiamente il precariato condiziona la libertà di stampa in questo Paese. Essa è un diritto fondamentale e per questo, come la giustizia, non deve essere presa per la gola, altrimenti non si è mai liberi. Quella del giornalista è una professione delicata quanto quella del magistrato, e se non è abbastanza protetta e tutelata un motivo deve esserci.

Con il “Pentatleta” hai dichiarato di voler trasmettere un messaggio di speranza per chi vuol fare il mestiere dei propri sogni. Visti, nel campo del giornalismo per esempio, i tanti colleghi bravi che hanno dovuto rinunciare e cambiare lavoro per forza di cose, cosa ti senti di dire loro?

Ai colleghi che non riescono a fare del giornalismo il proprio lavoro dico solo che mi dispiace, davvero. Ne conosco parecchi bravissimi e motivatissimi, ma il mercato in questa professione è ingiusto e selvaggio. Tutti, compreso il sottoscritto, hanno assunto il rischio quando hanno preso la decisione. Ai miei e per farmi forza ripetevo sempre la stessa cosa “se devo fare il disoccupato allora mi scelgo almeno la categoria. Farò il giornalista disoccupato”.

A chi consiglieresti di leggere il “Pentatleta”?

A tutti quelli che si preparano ad affrontare la giungla del lavoro precario e deregolamentato, qualunque esso sia. E agli studenti delle scuole di giornalismo. Ho ancora impresso in mente tutto il parterre di ‘ospiti’ della scuola di giornalismo che ho frequentato che consigliava di cambiare mestiere, che il giornalismo non era più un lavoro da fare, che con il giornalismo non si fanno i soldi, che era meglio lasciare il Paese o peggio di quel corrispondente che invece di insegnare qualcosa sprecò 60 minuti a dire ad una classe di giovani tutte le macchine, la barca e le camicie di sartoria che era riuscito a comprarsi. Una mortificazione degli sforzi di una ventina di praticanti. Se potessi incontrare studenti delle scuole di giornalismo io direi esattamente il contrario, anche davanti allo spettro della disoccupazione.

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