Dalla Libia all’Italia: «costretti a salire sui barconi, non sapevamo dove ci portavano»

Stanley ha lo sguardo triste mentre racconta la sua storia. I suoi occhi corrono lontano, da quella Nigeria dove non c’è più posto per lui alla Libia che ha tradito i suoi sogni. E che quest’estate l’ha portato in Italia, insieme ad altre centinaia di disperati.

Le trappole della guerra umanitaria. Il caso libico

Qualsiasi intervento militare porta sempre con sé numerose critiche, dividendo costantemente l’opinione pubblica tra sostenitori e contrari. Il problema è che il confine tra legittimità e legalità è difficile da individuare e allo stesso tempo facile da aggirare.

La scheda – L’arsenale bellico di Gheddafi

Da giorni si parla di rischio rappresaglia libica nei confronti dei Paesi del Mediterraneo (Italia in primis), in caso di attacco da parte di una coalizione che agisca su mandato Onu. Molto poco, però, è stato detto sul potenziale bellico del rais. Prima delle rivolte, infatti, secondo i dati in possesso della comunità internazionale, Gheddafi… Continua a leggere La scheda – L’arsenale bellico di Gheddafi

La scheda – Libia: il potenziale bellico della Coalizione

Gheddafi continua a bombardare le città in mano ai ribelli e la coalizione internazionale – su mandato delle Nazioni Unite – si prepara ad intervenire. Dopo aver pubblicato una scheda sul potenziale bellico stimato di cui dispone la Libia, Diritto di Critica fa il punto sulle forze dei Paesi che si sono detti disponibili a… Continua a leggere La scheda – Libia: il potenziale bellico della Coalizione

Libia: basi militari e caccia italiani a disposizione

Amendola, Gioia del Colle, Sigonella, Aviano, Trapani, Decimomannu e Pantelleria. Sono queste le basi dell’Aeronautica militare messe a disposizione della coalizione internazionale dal ministro della Difesa, Ignazio La Russa, per un’eventuale operazione da lanciare sui cieli della Libia. Pronti a decollare anche i nostri caccia. Il ministro della Difesa ha anche sottolineato che le tecnologie… Continua a leggere Libia: basi militari e caccia italiani a disposizione

No Fly Zone sulla Libia, è peggio la malattia o la cura?

L’Onu vota la No Fly Zone sulla Libia. La scelta arriva in ritardo e rischia di produrre effetti peggiori del male che vuole curare. Senza aver tentato qualsiasi approccio diplomatico serio, le Nazioni Unite, l’Europa e il mondo arabo son pronti a spartirsi una fetta di massacro indiscriminato, in nome della protezione dei civili. Tutto… Continua a leggere No Fly Zone sulla Libia, è peggio la malattia o la cura?

L’Onu approva la no-fly zone. Tripoli si smarca: “disposti al cessate il fuoco”

Il vice-ministro degli esteri libico Khaled Kaaim ha fatto sapere che Tripoli e il suo governo sono pronti a rispettare il cessate il fuoco, in attesa di dettagli tecnici sulla risoluzione approvata ieri sera dal Consiglio di sicurezza del’Onu. A pochi minuti dall’approvazione della risoluzione numero 1973 da parte del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni… Continua a leggere L’Onu approva la no-fly zone. Tripoli si smarca: “disposti al cessate il fuoco”

«Una vera e propria crisi umanitaria»: in Libia peggiorano le condizioni dei profughi africani

Tra l’incudine e il martello: la vita per i profughi africani bloccati in Libia  si fa di ora in ora sempre più difficile. Da una parte, i manifestanti che da giorni combattono contro il regime li attaccano perché vedono in loro dei mercenari, dall’altra i sostenitori di Gheddafi li cercano per costringerli ad ingrossare le loro… Continua a leggere «Una vera e propria crisi umanitaria»: in Libia peggiorano le condizioni dei profughi africani

Libia: continua la protesta e la repressione militare del regime

Al Jazeera (versione inglese) ha fatto un servizio sulle ipotesi che stanno dietro alla mancata condanna – se non in tono minore – del Governo italiano in merito alle violenze e ai massacri che stanno perpetuando le truppe del generale e dittatore Gheddafi. “Ragioni economiche legate al petrolio” sono le parole che accompagnano un breve… Continua a leggere Libia: continua la protesta e la repressione militare del regime