“Chi sa, parli” – Lettera aperta ad Andreotti, Forlani e Colombo sul caso De Palo-Toni

Pubblichiamo la lettera del giornalista Amedeo Ricucci sul caso De Palo-Toni, i giornalisti scomparsi in Libano il 2 settembre del 1980 e mai più ritrovati e di cui Diritto di Critica in passato si è più volte occupato. Lettera aperta a GIULIO ANDREOTTI, ARNALDO FORLANI, EMILIO COLOMBO e a tutti gli uomini politici che sanno ma… Continua a leggere “Chi sa, parli” – Lettera aperta ad Andreotti, Forlani e Colombo sul caso De Palo-Toni

Pena di morte nel mondo, la lunga strada verso l’abolizione

Luci e ombre quelle che emergono dal rapporto Amnesty International 2010 sulla pena di morte nel mondo, diffuso il 28 marzo. Da un lato, il 2010 ha confermato che la pena di morte è ormai  un’eccezione piuttosto che una regola, ma dall’altro c’è un fenomeno che continua ad esistere e, in molti casi, a mietere… Continua a leggere Pena di morte nel mondo, la lunga strada verso l’abolizione

Segreto di Stato: il governo dimentica il caso Toni-De Palo – La lettera di Berlusconi

Travolta dal sexgate di Ruby, la vicenda di Graziella De Palo e Italo Toni – su cui pure il governo Berlusconi si era impegnato – rischia di ricadere nel dimenticatoio da cui a fatica era emersa in occasione del trentennale della scomparsa dei due giornalisti (2 settembre 1980, in Libano). E una coltre di silenzio potrebbe coprire anche la desecretazione dei documenti protetti dal Segreto di Stato, la cui proroga è scaduta il 31 dicembre scorso.

Graziella De Palo e Italo Toni, due cronisti sacrificati in nome della “ragion di Stato”

A trent’anni dal sequestro e dall’omicidio di Graziella De Palo e Italo Toni, rapiti il 2 settembre 1980 a Beirut (Libano) e mai più tornati a casa, Diritto di Critica ha intervistato Gian Paolo Pelizzaro, giornalista che a lungo si è occupato della vicenda. Graziella scriveva per Paese Sera mentre Italo collaborava con l’Astrolabio. Entrambi esperti di… Continua a leggere Graziella De Palo e Italo Toni, due cronisti sacrificati in nome della “ragion di Stato”