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Diritto di critica | March 29, 2024

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Sardegna, quei missili scomparsi nel nulla - Diritto di critica

Sardegna, quei missili scomparsi nel nulla

Missili anticarro, kalashnikov e tante, troppe munizioni. Un vero e proprio arsenale in grado di armare un piccolo esercito. Erano nascosti in alcuni bunker di proprietà della Marina militare nell’arcipelago della Maddalena. Ora sono sparite e il governo ha posto il segreto di Stato.

Una storia di intrighi in salsa slava. Le armi provenivano dall’ex impero sovietico in disfacimento. Era il lontano 1994 quando la Jadran Express, battente bandiera maltese, portava le armi in Croazia. I servizi segreti britannici e italiani vengono informati dell’arrivo della nave dai servizi ucraini che avevano istallato sull’imbarcazione un segnalatore gps. Intervengono un pattugliatore italiano e una corvetta britannica che bloccano nell’Adriatico meridionale la Jadran. La nave maltese viene costretta ad attraccare a Taranto. Dopo un processo che ha visto imputati alcuni oligarchi ucraini e russi, il tribunale di Torino ordina la distruzione delle armi.

L’impressionante arsenale. L’arsenale era stipato in una galleria bunker scavata nella roccia all’interno della ex base dei sommergibili nucleari americani. Lì erano custoditi 400 missili Fagot con 50 postazioni di tiro, 30 mila mitragliatori AK-47, 5 mila razzi katiuscia, 11 mila razzi anticarro, 32 milioni di proiettili per i mitragliatori.

La misteriosa sparizione. Nonostante l’ordinanza del tribunale, due mesi fa missili, razzi e kalashnikov sono stati portati via dai bunker e consegnati dalla Marina all’Esercito. Quattro container sono stati imbarcati su un traghetto della compagnia Saremar dalla Maddalena a Palau e da Olbia su una nave della Tirrenia con 600 passeggeri, ignari di tutto. Destinazione Civitavecchia (RM). Nel porto nei pressi della Capitale si perdono le tracce dei 4 container. La magistratura di Tempio Pausania (SS) ha aperto un’inchiesta: quante armi sono state portate via dal bunker? Si trattava del primo o dell’ultimo viaggio? Perché mettere a repentaglio l’incolumità dei passeggeri? Dove sono finite le armi? Quattro domande alle quali i magistrati hanno provato a dare risposta. Ma quando il mistero sembrava quasi risolto, la presidenza del Consiglio dei Ministri ha imposto il segreto di Stato. Tutti fermi, la verità non si deve sapere.

Il viaggio segreto verso la Libia? Le armi potrebbero essere state impiegate in scenari di guerra. È probabile che siano state inviate in Libia, forse per armare probabilmente gli insorti (pur non escludendo la possibilità che siano stati destinati allo stesso Gheddafi).