Cagliari al ballottaggio, i giovani rifiutano "clientelismo e vecchi poteri" - Diritto di critica
Classe ’76, vendoliano e candidato ufficiale del Pd, Massimo Zedda è la scoperta delle ultime elezioni amministrative sarde. E sì, perché, se a Cagliari (dove ha votato il 71, 41%, il 3,87% in più rispetto al 2006) si va al ballottaggio, già quest’ultimo è un risultato che merita di essere segnalato, in una città da quasi 20 anni roccaforte del centrodestra. Il vento del cambiamento che ha soffiato in tutta Italia è arrivato anche nell’Isola (a Olbia, il candidato del centrosinistra ha superato il 50%), dopo un anno di scioperi e mobilitazioni dei lavoratori (basta pensare ai casi Alcoa o Vinyls) arrivate fino a Palazzo Chigi. L’affluenza sarda è stata in controtendenza rispetto al resto d’Italia: in tutta la regione, la percentuale dei votanti ha raggiunto il 75%, quattro punti in più rispetto al dato nazionale (71%) e tre sulle votazioni precedenti (72, 64%); inoltre la Sardegna è stata la terza regione italiana, dopo Lazio (77,95%) e Umbria (76,11%), per percentuale di elettori andati alle urne per scegliere i sindaci e i nuovi consigli comunali.
Dopo aver battuto il senatore del Pd Antonello Cabras alle primarie, Zedda ha superato il leader dei riformatori Massimo Fantola, con un distacco che, talvolta, ha raggiunto i 9 punti, attestandosi poi per tutta la sera intorno ai 2-3, per arrivare a tarda notte, alla parità (intorno al 45 %).
Unica maggioranza confermata, per ora, è quella al Consiglio comunale, con il 54% del centrodestra: ciò significa che Zedda, vincendo al ballottaggio, potrebbe non avere la maggioranza. E anche Fantola (non premiato dal voto disgiunto al primo turno) potrebbe vincere al secondo turno, annunciando che “la campagna elettorale sarà totalmente nuova perché ci sarà un confronto diretto tra i candidati”, e sottolineando che il risultato è stato influenzato dal clima politico nazionale.
Una campagna condotta finora con toni pacati, quella di Zedda, contro un candidato forte, scelto come successore del consolidato sindaco uscente Emilio Floris. E soprattutto con l’appoggio dei giovani: in via Puccini, nel quartier generale del Sel, l’entusiasmo si è fatto sentire fino agli ultimi scrutini. Sono i giovani che guardano avanti, contro la precarietà e con la voglia di rinnovare una città schiacciata da “vecchi poteri e dal clientelismo”, assicurano.
E anche durante gli scrutini, Zedda non si è mai sbilanciato “pazientiamo, lasciamo concludere definitivamente lo spoglio: finora emerge un dato che ci premia, soprattutto per la freschezza delle idee proposte”. E intanto ribadisce la priorità del suo programma, quella “creare posti di lavoro per i giovani. Non sarà facile, ma ci impegneremo, vogliamo vincere sulla novità, sulla Cagliari del futuro”.
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finalmente!! ma MAria chiara Cugusi è figlia di Claudio Cugusi??
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No caro Andrea, mio padre non è Claudio Cugusi
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opss. scusa!
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Comunque se Zedda vincesse il ballottaggio, come il consiglio di stato ha espresso, avrebbe la maggioranza del 60% nel consiglio…
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Cara Maria Chiara ,scusa ma mi trovo in disaccordo con quello che hai scritto sul tuo articolo perchè non corrisponde alla realtà dei fatti. Non è vero che se Zedda diventa sindaco non ha la maggioranza per governare. Ho fatto meglio i conti, le liste di Fantola non superano il 50% dei voti validi (che si calcolano sulla somma dei voti validi dei candidati a sindaco), alle sue liste collegate mancano per superare il 50% 1524 voti. Quindi sarà un ballottaggio vero, e se Zedda vince scatterà il premio di maggioranza e avrà i numeri per governare. Ciao.
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