Tunisia: “La paura di governare delude il popolo”

“Credo che finora il nuovo governo tunisino non abbia fatto niente di quello che ha promesso in campagna elettorale”. Tra le difficoltà principali, “la paura di decidere e la scarsa conoscenza della reale situazione del paese da parte di politici che per anni sono vissuti in esilio”.  Abderazak Chabani, tunisino, segretario regionale Uil immigrazione e,… Continua a leggere Tunisia: “La paura di governare delude il popolo”

Elezioni in Senegal: sarà la “primavera sub-sahariana”?

Tensioni e scontri in Senegal, in vista delle elezioni, il prossimo 26 febbraio. Il paese sembra essere sull’orlo della guerra civile, dopo il via libera alla candidatura del presidente uscente, Abdoulaye Wade, per un terzo mandato consecutivo e l’esclusione di Youssou N’Dour, alle elezioni presidenziali. La ricandidatura dell’attuale presidente, 85 anni di cui 12 al… Continua a leggere Elezioni in Senegal: sarà la “primavera sub-sahariana”?

Dalla Ue una politica d’asilo comune per garantire il “diritto alla mobilità”

Una politica d’asilo comune, entro il 2012: lo ha annunciato la Presidenza di turno della Ue, guidata dalla Danimarca. Inoltre, una sentenza della Corte Ue ha rivoluzionato il regolamento “Dublino II”: un richiedente asilo non può essere trasferito verso un altro stato membro in cui rischia di subire trattamenti inumani. Per la prima volta, l’Europa… Continua a leggere Dalla Ue una politica d’asilo comune per garantire il “diritto alla mobilità”

Tunisia, “Il nuovo governo, una speranza per i giovani”

“Finalmente abbiamo un governo scelto dal popolo, capace di garantire più stabilità e maggior dialogo politico”. Mohamed, 31 anni, da Cartagine racconta a Diritto di Critica la situazione della Tunisia, all’indomani dall’entrata in carica ufficiale del nuovo governo di coalizione

Tahrir: dopo le elezioni, i dubbi della piazza. “La politica sia slegata dalla religione”

“I giovani di piazza Tahir sono delusi dalla vittoria del partito islamico, avrebbero voluto una politica slegata dalla religione e temono soprattutto per la crescita economica del paese”. Ihab Soliman, 42 anni, nato al Cairo, lavora come mediatore al Centro servizi per l’immigrazione della Provincia di Cagliari, collabora con la Caritas diocesana e con l’associazione… Continua a leggere Tahrir: dopo le elezioni, i dubbi della piazza. “La politica sia slegata dalla religione”

“Collaborare con la politica è necessario per trasformare l’immigrazione in risorsa”

Un’accoglienza efficiente, grazie alla collaborazione con la politica. La Sardegna si distingue per la sua attenzione verso il tema immigrazione, ancora più evidente di fronte alla gestione della “Emergenza Nord – Africa”. Un impegno capace di trasformare l’immigrazione in una vera e propria opportunità, anche grazie alla solidarietà e alla dedizione dei mediatori.

Elezioni in Tunisia: Tejeddine Gmati, “verso la democrazia dalla porta principale”

Il popolo tunisino sceglie Ennahdha. Una vittoria indiscutibile e un’affluenza al di sopra delle aspettative (che sfiora il 90%), cancellano le incertezze dei giorni scorsi e dimostrano la volontà del popolo tunisino di decidere il proprio futuro da solo, senza paternalismo. “È la risposta – spiega a Diritto di critica Tejeddine Gmati, responsabile della comunità… Continua a leggere Elezioni in Tunisia: Tejeddine Gmati, “verso la democrazia dalla porta principale”

“Life and Life”, quando “il volontariato è vita”

Un centro pediatrico in Bangladesh, assistenza sanitaria per i bimbi provenienti dai paesi più poveri, iniziative interculturali e di scolarizzazione. L’organizzazione umanitaria “Life and Life” è nata agli inizi del 2010, con l’obiettivo di sensibilizzare al sostegno dei più poveri. Tra i punti cardine, i progetti di assistenza sanitaria, portati avanti grazie alla collaborazione con… Continua a leggere “Life and Life”, quando “il volontariato è vita”

Tunisia, “Le elezioni? Una corsa disperata al potere”

Oltre cento partiti, programmi poco chiari, ma soprattutto una vera e propria “corsa al potere”, un’operazione di “marketing politico”, lontana dalle reali esigenze del paese. Nel frattempo, aumenta la disoccupazione e i giovani, disperati, continuano a partire.