L’Italia che truffa e l’Italia che muore

C’è chi lavora troppo o senza sicurezza, e finisce al cimitero. E chi fa il furbo raggirando fisco e Inps. Sono le due facce della crisi, una tragica e sommersa, l’altra eclatante e un po’ ridicola. Entrambe rappresentano un’Italia che non riesce ad arrivare a fine mese – letteralmente. Eccone un assaggio “aggiornato” al 5 marzo 2012.

Le truffe. A Torino la Guardia di finanza ha denunciato 129 persone per truffa ai danni dell’Inps: il loro hobby era riscuotere la pensione di parenti deceduti, per un malloppo complessivo di 6 milioni di euro. Emblematica una donna che andava alle Poste ogni mese a riscuotere la pensione del padre morto oltre 30 anni fa.

A Cassina de Pecchi (Milano), una dirigente comunale usava le casse pubbliche per saldare i propri conti: oltre 166mila euro in bolli auto, università per il figlio, canone Rai, scarpe e vestiario. Si era anche autopromossa per la produttività, con un piccolo premio da 18mila euro. Il tribunale l’ha condannata a 5 anni di carcere e 182mila euro di multa, con rito abbreviato.

A Salerno 162 “finti poveri” si dichiaravano disoccupati o nullatenenti per non pagare il ticket dell’Asl: i carabinieri hanno scovato false autocertificazioni perpetrate per anni, da gente che abitava nei “quartieri alti” di San Mango Piemonte e Giffoni Vallepiana.

Le morti. A Reggio Calabria muore un operaio romano di 31 anni: stava lavorando al palcoscenico di Laura Pausini, all’interno del Palacalafiore, la struttura di metallo ha ceduto sotto il peso eccessivo e lo ha travolto. Altri due colleghi, feriti, si salveranno. La stessa dinamica del 12 dicembre, quando a Trieste crollò il traliccio porta-luci del palco di Jovanotti. Morì Francesco Pinna, ventenne, studente-lavoratore, una decina i feriti.

Non basta. A Udine un artigiano di 43 anni precipita dal tetto della propria azienda, durante una riparazione. Il volo è lungo diversi metri e senza corda di sicurezza, non gli lascia scampo. Ad Aprilia esplode il serbatoio di un tir durante i lavori di manutenzione, muore un operaio di 41 anni. E ancora, a Gorizia, un agricoltore di 64 anni schiacciato dal trattore, un altro operaio morto nel cantiere del termovalorizzatore di Torino.

Dal primo gennaio ad oggi 5 marzo sono morti 82 lavoratori sui luoghi di lavoro. In tutto il 2011, l’Osservatorio indipendente di Bologna ne ha contati 1170, l’11,6% in più rispetto all’anno precedente.

Di Sirio Valent

Giornalista professionista, 25 anni, ho iniziato con una tesi sul tracollo del Banco Ambrosiano, braccio finanziario della loggia massonica P2, per la facoltà di Economia. Due stage nella redazione economica dell'Agenzia Italia e una breve parentesi dietro le quinte di Confindustria mi hanno aperto gli occhi sulla realtà quotidiana del cronista economico. Mi piace lavorare su questioni di geopolitica, macroeconomia e retroscena finanziari, difficili da spiegare in modo semplice ma fondamentali per capire la realtà dietro lo specchio.