Sono serviti due vertici ministeriali con le parti aziendali e quasi un mese di boicottaggio dei prodotti, ma qualcosa si sta muovendo. La Bridgestone ha rinunciato alla “irrevocabilità” della decisione di chiudere l’impianto di Bari, dove lavorano 950 operai. Un centro d’eccellenza che dà l’avoro ad un indotto di quasi 5mila persone, ma che rischia… Continua a leggere Bridgestone, la chiusura non è più “irrevocabile”
Tag: operai
Bridgestone in fuga da Bari
Dopo l’Ilva, la Puglia rischia il colpo di grazia economico. La fabbrica di pneumatici Bridgestone di Bari chiuderà entro il primo trimestre del 2014, licenziando 950 operai. Il sindaco Emiliano è già “pronto ad occupare lo stabilimento insieme ai sindacati”, perché “con la chiusura dell’impianto crolla l’intero indotto, come con l’Ilva“: due tragedie economiche che… Continua a leggere Bridgestone in fuga da Bari
Ilva, un disastro annunciato. Ma sindacati e politica pensavano a Marchionne
IL GRAFFIO – Nell’ultimo anno in Italia quasi 800mila persone hanno perso il lavoro. Un dato che fa accapponare la pelle e ci fa rendere conto che nel nostro Paese la politica parla della Fiat per ignorare il resto.
L’Italia che truffa e l’Italia che muore
C’è chi lavora troppo o senza sicurezza, e finisce al cimitero. E chi fa il furbo raggirando fisco e Inps. Sono le due facce della crisi, una tragica e sommersa, l’altra eclatante e un po’ ridicola. Entrambe rappresentano un’Italia che non riesce ad arrivare a fine mese – letteralmente. Eccone un assaggio “aggiornato” al 5… Continua a leggere L’Italia che truffa e l’Italia che muore
Cassazione, la strage Thyssen “fu omicidio volontario”
Sapevano. I sei dirigenti della Thyssen Krupp Torino erano informati dei “gravissimi rischi” che correvano gli operai dello stabilimento 5 e li hanno ignorati, per tutelare “l’interesse economico dell’azienda”. E’ quanto emerge dalla motivazione della sentenza della Corte di Assise di Torino, che ad aprile ha condannato a 16 anni e mezzo di reclusione l’amministratore… Continua a leggere Cassazione, la strage Thyssen “fu omicidio volontario”
Meglio in carcere che morti di fame, la battaglia degli operai di Serbia
Quando arrivi alla povertà e non sai come mantenere la tua famiglia le provi tutte per cercare di sopravvivere. Nella Serbia post comunista, martoriata da guerre e conflitti etnici, l’economia tenta da anni di decollare, nel miraggio di un boom che non è mai arrivato. Ora, con la crisi mondiale e le speculazioni di banche… Continua a leggere Meglio in carcere che morti di fame, la battaglia degli operai di Serbia
Val di Susa, gli ultimi eroi sono gli operai
IL COMMENTO – Una rete di metallo che ogni giorno viene tagliata e poi riparata. Da un lato, quello indicato come sbagliato, i ribelli senza nome, sciarpe sul viso, spranghe. Dall’altro, divise nere e scudi di plastica, fumogeni, manganelli. Se la battaglia per la Tav si riducesse a questo, in ValSusa, avrebbero ragione i tg nazionali
Ex Bertone, operai cedono al Piano Marchionne
Hanno ceduto alla “responsabilità” perché non avevano scelta: e non l’avevano perché tutti se ne sono lavati le mani. E’ questa la sensazione che serpeggia a poche ore dalla conclusione del referendum alle Officine Automobilistiche Grugliasco (ex Bertone), dove gli operai hanno detto sì (93% dei votanti) alla proposta Fiat per il rilancio degli investimenti.… Continua a leggere Ex Bertone, operai cedono al Piano Marchionne
Morti sul lavoro, il 2011 inizia malissimo
Solo a gennaio sono morti in 60, tra cantieri, campi e industrie. Un morto ogni due giorni. Nel gennaio 2010 erano stati “soltanto” 38, l’aumento è del 57,8%. Soprattutto nei cantieri, dove italiani e stranieri muoiono allo stesso ritmo e per la stessa mancanza di protezioni. Ai dati dell’Osservatorio indipendente di Bologna si somma la denuncia della Fillea Cgil, che punta il dito contro gli ispettori: “sono solo 20 nel Lazio, ogni cantiere viene ispezionato ogni 20 anni”.
Vinyls in bilico, per gli operai sperare è ancora presto
Protestare dall’alto è diventata una necessità: solo se rischi di precipitare dalla cima di gru, ciminiere o palazzi puoi sperare di essere ascoltato. Ieri è toccato agli operai della Vinyls, azienda chimica fallita che tra i tre stabilimenti di Porto Torres, Ravenna e Porto Marghera dava lavoro a 5mila famiglie, più altre 10mila legate all’indotto. Son saliti a protestare a 150 metri d’altezza per la seconda volta in quindici giorni, mentre sotto si decide per loro.