Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

Diritto di critica | April 16, 2024

Scroll to top

Top

Roma e l’anestetico ‘‘Malagrotta’’, costi dell’Ama + 45% in 5 anni - Diritto di critica

Roma e l’anestetico ‘‘Malagrotta’’, costi dell’Ama + 45% in 5 anni

L’obiettivo di una percentuale vicino al 60% nella raccolta differenziata della Capitale entro il 2014 non è un miraggio. Il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, ieri si è mostrato ottimista sul percorso di modernizzazione nella gestione del ciclo dei rifiuti: “Ho chiesto al sindaco, alla Regione e alla Provincia – ha spiegato il ministro a videoforum di Repubblica Tv – di legare l’organizzazione della gestione dei rifiuti a quella del recupero”. Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, non condivide la ‘quota 60%’ e né, tantomeno, quella del 65%, prevista dalla legislazione nazionale. “Al massimo – ha precisato il primo cittadino –, potremmo raggiungere il 50%, se il ministero ci darà più soldi”. Lo strumento del ‘porta a porta’, per Alemanno, è ancora difficilmente attuabile, soprattutto per via degli elevati costi.

Legambiente Lazio, in un rapporto che ha rielaborato i numeri del Comune, denuncia l’incremento dei costi nella gestione dei rifiuti: +45% negli ultimi cinque anni (2006-2011) e i dati del 2012 non fanno ben sperare. E’ prevista per quest’anno, infatti, una spesa complessiva di circa 730 milioni di euro. Il tutto è aggravato da un aumento delle prestazioni di servizio dei dipendenti dell’Ama, rispetto agli accordi contrattuali che non sono stati ancora rinnovati dal 2006. Gli obiettivi della raccolta differenziata – si legge nel rapporto – sono diminuiti col tempo (dal 25,1% del 2005 al 24% del 2010) e le quantità di rifiuti gettati a Malagrotta ha fatto registrare un andamento altalenante: si è passati da 1 milione nel 2005, con un minimo storico di 584mila tonnellate nel 2008, fino a superare, nuovamente, il milione nel 2010. “I romani – ha ammonito la direttrice di Legambiente Lazio, Cristina Avenali – pagano tariffe elevatissime senza un miglioramento del servizio, quantificabile nel raggiungimento degli obiettivi della legge nella raccolta differenziata e nella diminuzione dei rifiuti in discarica, nello svuotamento dei cassonetti, nella pulizia delle strade e nel decoro urbano. Costi sostenuti dall’Ama – ha aggiunto Cristina Avenali –, che già non si giustificano così e per i quali sarebbe assurda qualsiasi prospettiva di ulteriori aumenti”.

Malagrotta è indicata dal ministro Clini come una delle cause del ritardo nella gestione dei rifiuti nel Lazio: “La presenza di questa discarica – ha precisato il ministro dell’Ambiente – ha fatto sì che Roma continuasse a gestire i rifiuti senza troppo impegno e che i costi fossero molto bassi. Il costo di conferimento della discarica di Roma – ha spiegato Clini – è, attualmente, almeno la metà, per non dire di 2/3, rispetto ai costi delle discariche in Italia. Dobbiamo riportare Roma ai livelli degli standard europei. L’obiettivo della raccolta differenziata non è pedagogico, ma industriale. La discarica – ha concluso Clini – è un impianto residuale nella gestione del ciclo dei rifiuti. Questa ossessione sulla discarica, che finisce e, dunque, bisogna farne un’altra uguale, è fuori ogni prospettiva”. Per scongiurare l’emergenza rifiuti nella capitale il ministro Clini ha tracciato una ‘road map’, con il termine ultimo del 30 aprile per scegliere l’area dove sarà realizzata la nuova discarica ‘residuale’. In pole position ci sono le cave di Pian dell’Olmo, al confine con il Comune di Riano, sito caldeggiato dalla Provincia. Nei prossimi giorni tecnici e assessori competenti esamineranno i risultati dell’approfondimento richiesto dall’Autorità di Bacino, ma a quanto pare i vincoli idrogeologici potrebbero essere aggirati con alcuni lavori di ‘impermeabilizzazione’ della zona.