Disoccupazione giovanile in Spagna al 56%, mai così alta dalla dittatura del generale Franco - Diritto di critica
Il periodo della dittatura franchista non può essere annoverato tra i migliori momenti della storia spagnola. La guerra civile, la parziale adesione al fascismo e al nazismo, durante la Seconda Guerra Mondiale. L’economia era prevalentemente di matrice agricola e la disoccupazione a livelli molto alti. Un periodo buio della storia spagnola che sembra riproporsi ora, a quasi quarant’anni di distanza, dal punto di vista economico. Il 2013 si preannuncia come un altro anno di recessione. Una previsione confermata dai dati degli ultimi tre mesi del 2012: il crollo immobiliare, che ha distrutto le banche del paese, sembra non avere fine. I dati relativi alla produzione industriale ed energetica sono in calo del 6%, su base annua. I prezzi medi delle case restano al di sotto del 36% rispetto al picco fatto registrare nel 2008.
La disoccupazione giovanile ha fatto segnare un record negativo: 56,5%, più di un ragazzo su due. Ecco spiegati i motivi delle proteste nelle piazze principali di Madrid. In un discorso sulle leggi per l’occupazione dell’Unione Europea, il presidente della Banca Centrale Mario Draghi ha sottolineato che “un paese che mette tutto il peso della flessibilità sui giovani” potrebbe andare in contro a diversi problemi. Indici peggiori di quelli della Spagna, per la disoccupazione, sono della Grecia. Così come il settore bancario, che risente di diverse problematiche, il paese iberico soffre di una mancanza di competitività all’interno della zona Euro, con un indebitamento eccessivo di famiglie e aziende. Sotto la pressione di Bruxelles, la risposta del governo spagnolo, per contrastare l’indebitamento crescente, l’imposizione di misure di austerità sempre più dure.
A differenza di paesi come l’Italia, che è riuscita con una manovra, “da lacrime e sangue” con Monti, a risanare in parte la spesa pubblica, le previsioni in Spagna dicono che si destineranno più risorse rispetto a ciò che si riceverà in tasse nel 2013. Ciò rappresenta una violazione delle norme della zona Euro. Tuttavia, il disavanzo pubblico dovrebbe scendere al 4,5%, dopo aver toccato il 6,3% dello scorso anno. Solo nel 2014 si dovrebbe rientrare nel tetto europeo del 3%. Il primo ministro Mariano Rajoy ha dovuto affrontare dure critiche che gli sono piovute addosso dopo aver adottato diverse misure di austerità per i governi regionali, nel campo dei servizi sanitari e dell’istruzione, pur mantenendo diversi bilanci nei dipartimenti lontano dalla capitale Madrid.