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Diritto di critica | March 28, 2024

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Oscar 2018, trionfa "La forma dell'acqua". Tutti i vincitori

Super favorita, la pellicola di Guillermo del Toro si aggiudica i premi di miglior film e miglior regista. Oscar anche per Gary Oldman e Frances McDormand

Nei primi Oscar dell’era post-Weinstein («Per Hollywood questo è un nuovo corso», hanno annunciato dal palco del Dolby Theatre Ashley Judd, Annabella Sciorra e Salma Hayek, tre delle vittime delle molestie del produttore), a trionfare sono la diversità e la lotta per la giustizia. Al di là del clima di protesta e riflessione (forse troppo sbrigativa) sui problemi sociali d’America di questo periodo, gli Academy Awards 2018 saranno da ricordare anche per la quantità di film belli e particolari giunti al rush finale, che avrebbero messo d’accordo gli addetti ai lavori in ogni caso.

Vince il favorito Come da pronostico “La forma dell’acqua” vince come miglior film, grazie alla storia coraggiosa e visionaria dell’amore tra una ragazza muta e una strana creatura marina. La pellicola consacra anche il regista, Guillermo del Toro, aggiudicandosi in tutto 4 statuette. Mai come quest’anno il premio avrebbe dovuto moltiplicarsi, vista la bellezza degli altri film che erano in gara, da “The Post” a “Il filo nascosto”, da “Dunkirk” a “L’ora più buia”.

Mostri sacri contro mostri sacri Nella categoria “miglior attore” Daniel Day-Lewis non riesce nell’impresa di chiudere (speriamo ancora che cambi idea) la carriera con l’ennesimo Oscar, ma viene battuto dall’altro mostro sacro quale è Gary Oldman, finalmente vittorioso grazie al suo splendido Churchill ne “L’ora più buia”. Restano a bocca asciutta anche Denzel Washington e il giovanissimo attore francese Timothée Chalament, candidato per il ruolo nel film del nostro Luca Guadagnino “Chiamami con il mio nome”.

La bellezza della donna-coraggio Donne forti, anticonformiste, lottatrici. Anche nella gara per la miglior interpretazione femminile le attrici che si contendevano il premio hanno dato il meglio di sé. La spunta Frances McDormand, interprete superlativa, che dopo tanti ruoli da co-protagonista arriva di diritto alla consacrazione: la sua madre-coraggio volitiva de “Tre manifesti a Ebbing, Missouri”, che combatte nella provincia americana per avere giustizia, era meritatamente la favorita nei pronostici. Dietro di lei l’eterna Meryl Streep, alla sua 21esima candidatura nel ruolo dell’editrice del “Washington Post”, e Margot Robbie, che consolida la sua ascesa a Hollywood grazie alla storia vera della pattinatrice Tonya Harding. Altre due donne in lotta con i fantasmi del passato e i pregiudizi della società.

Delusione Italia Nonostante le ottime premesse, era assai dura per il regista Luca Guadagnino, visti i contendenti, vincere l’Oscar come miglior film, ma il suo “Chiamami con il tuo nome” si porta comunque a casa una statuetta come miglior sceneggiatura non originale (a James Ivory, 89 anni, il più anziano a vincere un Oscar), e molta visibilità internazionale.

Ricordiamo qui l’elenco dei vincitori nelle principali categorie:

  • Miglior attore non protagonista: Sam Rockwell, “Tre manifesti a Ebbing, Missouri”
  • Miglior attrice non protagonista: Allison Janney, “Tonya”
  • Miglior regia: Guillermo del Toro, “La forma dell’acqua”
  • Miglior film straniero: “Una donna fantastica” (Cile)
  • Miglior film d’animazione: “Coco”
  • Miglior documentario: “Icarus”
  • Miglior fotografia: “Blade Runner 2049”
  • Migliori costumi: “Il filo nascosto”