Secondo gli inquirenti sono sparite anche bottigliette d’acqua, stecche di sigarette e ricariche telefoniche
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Guantanamo d’Italia, la vita dentro i CIE. Intervista a Raffaella Cosentino
L’INTERVISTA – Un’emergenza che fa comodo a molti: l’immigrazione in Italia è ormai una questione che non si sa o – peggio – che non si vuole risolvere, in un eterno rimpallarsi di responsabilità tra la politica nazionale e le istituzioni europee che – di contro – delegano il “problema” ai governi nazionali. Ma quello… Continua a leggere Guantanamo d’Italia, la vita dentro i CIE. Intervista a Raffaella Cosentino
Bocciate le politiche italiane sull’immigrazione: costose e disumane
Scritto da Francesco Rossi Dati alla mano, le politiche italiane di contrasto all’immigrazione clandestina si rivelano inefficaci e costose. Senza contare le numerose condanne europee per violazione dei diritti umani all’interno dei CIE (Centri di Identificazione ed Espulsione). L’intero sistema è da ripensare, con urgenza. Flop completo. Doveva essere il mix perfetto per garantire la… Continua a leggere Bocciate le politiche italiane sull’immigrazione: costose e disumane
Cie in rivolta, ma è la politica ad accendere la miccia
Un nigeriano resiste all’ordine di espulsione e scoppia la guerriglia nel Cie di Ponte Galeria (Roma), provocando due feriti e otto fermi. A 11 anni dalla legge Bossi-Fini e una settimana sola al voto per il Parlamento, nessun politico ha affrontato il tema dell’immigrazione clandestina e delle espulsioni. Nemmeno i “tecnici” di Monti. E, soprattutto,… Continua a leggere Cie in rivolta, ma è la politica ad accendere la miccia
Il limbo dei Centri di Identificazione ed Espulsione, dove il diritto è sospeso
“Diciotto mesi vissuti lì dentro sono alienanti, annichiliscono le persone e fanno perdere la percezione della propria identità”. A raccontare la realtà di uno dei Centri di Identificazione ed Espulsione italiani – quello di Milano, in via Corelli – è il direttore della Caritas, don Roberto D’Avanzo. “Chi è trattenuto nei Cie -afferma il sacerdote-, ha… Continua a leggere Il limbo dei Centri di Identificazione ed Espulsione, dove il diritto è sospeso
Lampedusa esasperata, scontri tra isolani e migranti
A forza di nascondere la polvere sotto il tappeto, c’era da aspettarselo. Prima i migranti, quasi tutti tunisini, hanno inscenato una manifestazione di protesta al porto vecchio, poi i lampedusani si sono scagliati contro di loro con pietre. Poi agli isolani si è sostituita la polizia che ha caricato.
In fiamme il Cie di Lampedusa, cronaca di una rivolta annunciata
Nella giornata di ieri, il centro di identificazione ed espulsione (Cie) di Lampedusa è stato dato alle fiamme da un gruppo di immigrati tunisini che protestavano da mesi contro i rimpatri di massa, effettuati dalle autorità italiane verso il paese nordafricano.
L’inchiesta dell’antimafia di Palermo sui “viaggi” organizzati dal Raìs
Ormai sono diventate immagini abituali: barconi carichi, volti segnati dalla salsedine e dalla sete, persone confuse in una massa di disperati quasi senza più identità. E un nome, ripetuto come un’eco: Lampedusa. Li abbiamo chiamati “viaggi della speranza”, quando di speranza era rimasta solo quella di giungere vivi da qualche parte, di toccare nuovamente terra,… Continua a leggere L’inchiesta dell’antimafia di Palermo sui “viaggi” organizzati dal Raìs
Lampedusa, la faticosa convivenza tra turismo e migrazioni
REPORTAGE – Due mondi che si incontrano. Lì sorge Lampedusa, luogo di sbarchi e migranti, luogo di vacanze e divertimento. Due realtà che talvolta si scontrano. “Picchiateli! Sono solo bestie”, urla una donna bionda con un chiaro accento lombardo. È lunedì 29 agosto e 600 migranti rinchiusi nel Cie di Contrada Imbriacola decidono di fuggire. Ed esplode la rabbia
Lampedusa, l’isola che non c’è
REPORTAGE – quando si parla in tv di Lampedusa si parla di migranti. L’attenzione dei media è tutta per loro di cui spesso è data l’immagine di invasori e di violenti criminali. Per questo il turismo sull’isola è fortemente calato. Pregiudizi e paure si sono radicate in chi viene dal “Continente”, spaventato dall’idea di “fare il bagno con i clandestini” o di incontrarli per strada.

