Hosni Mubarak è in coma e i medici sarebbero dovuti ricorrere più volte al defibrillatore; la comunicazione arriva dal portavoce del Ministero dell’Interno egiziano. Da diversi giorni ormai circolavano voci contrastanti sulla sorte dell’ex Rais, alcune delle quali ne affermavano addirittura il decesso.
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L’Egitto condanna Mubarak e si prepara al voto
Grida di gioia ed urla, emozione e rabbia. Centinaia di persone fuori dal tribunale del Cairo hanno accolto con sollievo la condanna all’ergastolo di Hosni Mubarak, per trent’anni padre-padrone dell’Egitto e giudicato ora colpevole del massacro di civili (almeno 850) durante la primavera araba, nel 2011. L’ex presidente si è sentito male nel corso del… Continua a leggere L’Egitto condanna Mubarak e si prepara al voto
Il mosaico del dopo Mubarak, l’Egitto lontano dalla stabilità
Le prime elezioni egiziane post-Mubarak hanno visto i partiti islamici trionfare con oltre il 70% delle preferenze. Il FJP dei Fratelli Musulmani con il 47,2%, equivalente a 235 posti in parlamento, mentre il partito salafita al-Nour con il 24,3%, quindi 121 posti.
Diritti umani, il regime torna a schiacciare Egitto e Libia
Ben pochi progressi sui diritti umani nell’Egitto del post-Mubarak e nella Libia liberata. Centinaia di foto di desaparecidos tappezzano i muri di Piazza dei Martiri a Tripoli, mentre a poche vie di distanza la Ue apre una sede diplomatica. Al Cairo i processi contro gli attivisti di piazza Tahrir si moltiplicano: il regime militare incarcera preventivamente… Continua a leggere Diritti umani, il regime torna a schiacciare Egitto e Libia
La Primavera d’Egitto in un graffito
La Rivoluzione attraverso un murales. Tra le tante conseguenze della rivoluzione egiziana ecco emergere un’arte poco diffusa durante la presidenza di Hosni Mubarak: la Street Art. È la rivoluzione dei giovani che ha trovato espressione in murales e graffiti che hanno riempito di colori tutta la capitale proprio durante la Primavera araba. Queste piccole opere… Continua a leggere La Primavera d’Egitto in un graffito
Egitto, ancora violenze: il regime di Mubarak non vuol morire
Il governo, rovesciato – in teoria – pochi mesi fa. Al potere restano gli stessi uomini, le stesse violenze: la polizia risponde alle proteste con proiettili di gomma, gli abusi vengono giustificati ufficialmente e la giustizia rinvia i processi “purificatori” contro gli aguzzini del servizio segreto. Ma il popolo egiziano non si arrende, vuole ancora… Continua a leggere Egitto, ancora violenze: il regime di Mubarak non vuol morire
Il web “ombra” di Obama, guerra aperta alle dittature 2.0
Facebook, Youtube e Twitter potrebbero non bastare. Quando alcuni mesi fa Mubarak ha chiuso i “rubinetti” del web in Egitto, si è capito che i social network e i blog non sono sufficienti a coordinare un movimento di protesta o far uscire dal proprio paese notizie, immagini, filmati.
Così l’Egitto ricorda il giovane simbolo della rivoluzione
«Non preoccuparti Khaled, abbiamo vendicato la tua morte». Khaled Said: un nome diventato un simbolo e un volto che ha ispirato quella che è stata una delle prime rivolte dell’inverno di fuoco del mondo arabo, in Egitto.
Egitto: da Mubarak ai Fratelli Musulmani, laicità a rischio?
La caduta del regime egiziano presieduto dal Rais Hosni Mubarak ha fatto sorgere perplessità sulle sorti future dell’Egitto e sulla sua tenuta sociale. Mubarak era sostenuto dalle democrazie occidentali, ritenuto un ottimo interlocutore nell’infuocata scena mediorientale. Questa vicinanza all’Occidente permise ovviamente di allacciare rapporti economici e politici sempre più stretti
“Test di verginità” e torture: l’Egitto contro le donne scese in piazza
Chiedevano partecipazione, rivendicavano i diritti per cui loro stesse erano scese in piazza nei giorni della rivolta anti-Mubarak: per questo sono state arrestate e torturate. Botte, scariche elettriche, umiliazioni e “test di verginità” sotto la minaccia di essere incriminate per prostituzione.