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Diritto di critica | December 8, 2024

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La sfida meridionale a Radio Padania - Diritto di critica

La sfida meridionale a Radio Padania

Altro che la Lega. A pochi giorni dal 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia, il malcontento meridionale si fa sentire più forte che mai. Sarà perché il governo ha disatteso le promesse di riforme, sarà perché verranno tagliate le risorse agli enti locali attraverso il federalismo municipale. Sta di fatto che l’orgoglio “borbonico” riaffiora, anche se a scoppio ritardato.

Se al nord ce l’hanno con Roma ladrona e con il sud “nullafacente”, nel Mezzogiorno, di contro, si inizia a percepire il nord e lo Stato centrale come colonizzatori e causa dell’arretratezza del sud. Il primo che ha dato voce in maniera consistente a questo sentimento è stato Roberto Saviano in uno dei suoi monologhi della trasmissione Vieni via con me.

Oggi è sufficiente connettersi al sito www.regno.fm, una webradio che inneggia al Regno delle due Sicilie, ai Borbone e alla cultura di un Sud glorioso, per scoprire che c’è chi rimpiange il passato. La webradio trasmette da meno di un mese canzoni e informazioni rigorosamente “borboniche”. «Diffondiamo notizie che i libri di storia, di regime, hanno finora sottaciuto», spiega al Corriere del Mezzogiorno Paolo Guaglione, ideatore ed editore tuttofare della “Radio Padania” del sud.

Nulla è lasciato al caso. Non solo il palinsesto informativo, ma anche la musica diffusa è rigorosamente meridionale. In particolar modo, collegandosi al sito, è possibile ascoltare l’antica musica napoletana. Tra una canzone e l’altra vi sono piccoli intermezzi informativi sulla storia del regno di Napoli, «sfregiato e distrutto dall’arrivo dell’esercito sabaudo». Secondo Guaglione «a scuola tante cose non sono state insegnate mentre Garibaldi, Cavour e Vittorio Emanuele, tre massoni, sono stati presentati come eroi che hanno liberato il Sud dalla tenaglia borbonica. Ma «non è andata così. A Napoli si viveva bene, nessuno andava via. E dal Nord scendevano al Sud per lavorare e stare meglio».

Il sito web è scarno e arrangiato, ma c’è anche la possibilità di ascoltare la radio attraverso l’iPhone. Poiché l’ascoltano “a New York, a Parigi e persino in Australia”, Guaglione ha inserito anche una parte del sito in inglese. Per ora può vantare una media di 300 contatti ogni giorno. Deve fare ancora molta strada prima di arrivare ai livelli di Radio Padania Libera. Ma Guaglione non se ne preoccupa. A breve sarà istituita una redazione. Poi basterà far intervenire gli ascoltatori borbonici al telefono e il gioco è fatto.

Comments

  1. Calogero

    AHAHAHAH, se siete convinti che i meridionalisti siano neoborbonici, allora non avete capito un cazzo. Cambiate mestiere…il giornalismo (quantomeno quello serio) non fa per voi!

  2. Caro Calogero, vorrei capire chi ha detto che i meridionalisti sono neo-borbonici. Spero che lei sia in grado di leggere e capire quello che ho scritto nell’articolo. Purtroppo l’analfabetismo, a quanto pare, non si è estinto…

    • Di fatto non ha letto l’articolo. Oppure è un troll. Sai, il rating di Google attira anche questo genere di commentatori.

      Una sola “precisazione”: la sede di questa radio è a Barletta.

  3. cicciopasquale

    per favore glielo spiegate al Trota che Asterix e Obelix non esistono li considerano campioni celitici

  4. E’ molto semplice: gli insulti – in quanto INUTILI – saranno cancellati e l’ip dell’autore segnalato come spam. Fate voi. A noi basta un clic.

    Emilio

  5. Daniele

    bè, niente di nuovo sotto il sole, speriamo che questo orgoglio dia qualche frutto, non come semplice atto di sfida verso lo stato o il nord del Paese, ma contro le cattive abitudini che si sono radicate in molti comuni del sud… se il sud riuscirà ad alzarsi da solo, il resto del paese e leghisti compresi, come io sono, ne saran ben contenti, non capisco questo tono di sfida…. l”orgoglio non si può svegliare su quanto fanno gli altri… ma su ciò che voi sentite… Mi chiedo e se non ci fossero stati i leghisti? o la lega, ci sarebbe stato questo sentirsi orgogliosi del sud che titolo avrebbe avuto questo articolo?