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Diritto di critica | November 9, 2024

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Libia: vertice tra i Grandi, Berlusconi non c'è - Diritto di critica

Libia: vertice tra i Grandi, Berlusconi non c’è

Erano tutti lì ieri sera, i grandi della Terra. Davanti ad una webcam per parlare di Libia. Barack Obama, Angela Merkel, Nicolas Sarkozy e David Cameron. Una videoconferenza sulle sorti della Libia. Mancava solo lui, Silvio Berlusconi, messo in un angolo dai suoi “grandi amici”, quelli con cui gioca a “cucù”.

Sebbene in Libia il comando militare navale in ambito Nato sia passato sotto la guida italiana, il governo del Cavaliere subisce l’ennesimo colpo in politica estera. In aperto scontro con Sarkozy e con il premier britannico Cameron, il duo Berlusconi-Frattini non è riuscito a far decollare il tanto decantato asse italo-tedesco. Il risultato? L’esclusione dal tavolo politico. L’Italia si ritrova a giocare un ruolo militare e diplomatico di secondo piano, nonostante gli enormi interessi nazionali in campo nei rapporti con la Libia e con un eventuale futuro governo degli insorti.

“Credo che la Libia sarà liberata in fretta” e che la situazione “sarà risolta in tempi molto rapidi”, spiega il ministro degli Esteri, Franco Frattini. “Il governo sta già pensando alla fase diplomatica che seguirà il cessate il fuoco”, gli fa eco il ministro Ignazio La Russa. Eppure proprio sotto il profilo diplomatico il governo è stato estromesso dai Grandi. Sarà perché Frattini qualche giorno fa aveva lodato il nuovo asse italo-tedesco, innervosendo la cancelliera Merkel che non vuole e non ha alcun interesse a contrapporsi a Sarkozy in maniera aperta e vistosa. Ma in Italia le elezioni si avvicinano e Frattini lo sa bene. Non è mai un bene apparire isolati. Ma a volte il vero problema non è apparire isolati, ma esserlo. Da più di un mese sono ripresi gli sbarchi di migranti verso il nostro Paese e, nonostante i continui richiami all’Europa, l’Italia è sola, incapace di imporre una sua linea, bloccata al proprio interno da posizioni politiche puramente ideologiche.

Ma La Russa continua a raccontare un’Italia capace di imporre il suo gioco: “Fin dal primo momento l’Italia ha avuto un grande ruolo nella questione libica. È stata la prima a chiedere, e vorrei dire a pretendere, che il comando delle operazioni passasse alla Nato. Questa è stata una grande vittoria politica e diplomatica”.

“Purtroppo dobbiamo rilevare che effettivamente, come dice il ministro La Russa, l’Italia sta pensando al dopo-Libia. Tanto pensa al dopo che oggi (ndr – ieri per chi legge) c’è stata una video-conferenza alla quale Berlusconi non è stato chiamato a partecipare”, ha dichiarato ironicamente Anna Finocchiaro, presidente del gruppo del Pd al Senato. “Ce ne dispiace per il nostro Paese ma dobbiamo tuttavia osservare nuovamente che la credibilità dell’Italia è in caduta libera. A furia di continuare a pensare al dopo e di inventarsi rapporti preferenziali che non esistono, l’autorevolezza del nostro Paese non esisterà più”.

Comments

  1. lux

    E’ triste prendere atto che il nostro paese che aveva grande considerazione in campo Europeo adesso si vede snobbare da coloro con i quali aveva sempre avuto rapporti di stima . IL Ministro Prodi sempre criticato da questo attuale Governo ancora una volta dimostra di avere il rispetto e la dignita’ per rappresentare gl’italiani, Troppo spesso questo popolo si fa ingannare dalle apparenze e dalla demagogia, Tante sofferenze e tanti errori del passato non sono stati sufficienti a far maturare un popolo dalle innumerevoli virtu’…

  2. angelo ferrarello

    per forza,berlusconi ha dimenticato i tacchi alti ,la plastica facciale e il parrucchino;il bello che non si ricorda dove ha lasciato il suo armamentario perchè si sta esercitando per l’incontro coi giudici di milano a negare tutto.In ogni caso non era stato invitato a questa festa,la spartizione della libia non riguarderà l’italia.

  3. E’ tanto chiedere un Presidente del Consiglio presentabile?