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Diritto di critica | December 4, 2024

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Fiorito aiuta Grillo, il M5S torna a crescere. Il Pdl sul burrone

Gli elettori sono nauseati. Dopo lo scandalo Fiorito e le dimissioni della Polverini dalla presidenza della Regione Lazio, il trend positivo del Pdl nei sondaggi non solo ha subito un arresto ma una lieve diminuzione nel giro di una settimana. Lo rivela il sondaggio diffuso lunedì sera da Enrico Mentana al Tg La7. Ma a perdere sono un po’ tutti i partiti.

Pdl di nuovo sul burrone. Dalla scorsa settimana, in cui i due principali partiti crescevano a danno degli altri, la situazione si è completamente ribaltata. Se il Pdl, interessato dagli scandali, perde lo 0,7% passando dal 20,7 al 20%, il Pd fa il gambero, passando dal 26,5 al 25,7%. Ha forse pesato sui democratici l’incapacità di cavalcare la situazione e soprattutto la mancanza di denuncia di fronte ad una realtà che in molti nella Regione Lazio conoscevano.

Centro e sinistra in calo. Se l’Udc rimane praticamente stabile (-0,2%), cala notevolmente l’Italia dei Valori (dal 5,8 al 5,1%). Sel perde qualcosa ma si mantiene sopra il 6,4%. Fini, con Fli, rimane bloccato su un troppo piccolo 2,1%.

Guadagnano le ali estreme anti-Ue. Riprendono a crescere le ali estreme. La Destra di Storace supera Fli, attestandosi al 2,6% con un balzo in avanti dello 0,6% in una sola settimana. La Lega conferma un trend positivo che va avanti da parecchie settimane. In sette giorni è passata dal 5% al 5,4%. In crescita anche la Federazione della sinistra che esce dall’oblio partitico e riguadagna un 2,5% dopo anni difficili.

Grillo rapace, il M5S torna a crescere. Grillo, invece, inverte il trend negativo delle ultime settimane e il suo MoVimento è in netta ripresa anche se, per ora, appare improbabile quello che due mesi fa era dato per certo: il superamento del Pdl in termini di consenso elettorale. Per ora il M5S passa dal 13,4 al 14,4%. Un balzo in avanti prodotto certamente dal polverone sollevato dallo scandalo di Fiorito nella Regione Lazio.

Tuttavia, tutto è ancora possibile, visto che il 32,5% degli elettori ha dichiarato di volersi astenere, mentre il 15,3% ancora non ha deciso per quale partito andare a votare. Tuttavia, gli scandali non aiutano ad abbassare queste percentuali, mai così alte nella storia del nostro Paese.

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