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Diritto di critica | November 9, 2024

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Europee 2014, ma quanto pesano le inchieste?

Uno dopo l'altro, ecco tutti i politici "pizzicati" negli ultimi giorni dalla magistratura

E che dire del caso di Francantonio Genovese, il parlamentare del Pd arrestato per truffa e associazione a delinquere e costituitosi “a testa alta” dopo essere stato scaricato da Renzi e dal suo partito (che ha votato per l’arresto) con un tempismo dettato dall’avanzata grillina, che ha fatto gridare al giustizialismo dell’ultim’ora.

Ancora più inopportuna (ma a cominciare da Fitto tra FI, Pd, FdI, Udc e Ncd, di candidature inopportune ce ne sono diverse) forse la candidatura dell’ex potentissimo presidente della Regione Calabria, Paolo Scopelliti. Di uno come lui, in Europa, c’è evidentemente bisogno. Abbandonata la guida della Calabria dopo la condanna a sei anni in primo grado per falso e abuso d’ufficio nel “caso Fallara” – da Orsola Fallara la dirigente del settore bilancio di Reggio Calabria suicidatasi – , Paolo Scopelliti decaduto in Italia per la legge Severino, poteva essere eletto in Europa. Ed il ministro Alfano a cui i suoi voti servono come il pane, non ci ha pensato su due volte: condannato a fine marzo e candidato a metà aprile.

Quanti voti sposteranno le inchieste aperte e quanto conteranno al netto dei “vaffanculo”, degli 80 euro, o delle dentiere? Nessuno lo sa né lo saprà mai. In fondo nemmeno le analisi politiche fondate su dati statistici possono dirci cosa passa per la testa di chi entra nell’urna. Gli esperti di comunicazione dicono che peseranno più i confronti tv. Forse hanno ragione loro, forse solo le parole e i discorsi possono tenere in piedi la speranza che il voto cambi qualcosa. Anche a fronte di uno spaccato impietoso che offre un sistema immutabile, sempre uguale a se stesso.

@virgiliobart

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