Siria, Washington invia armi ai ribelli

La dead line è stata superata, si dice a Washington. Obama avrebbe deciso che il limite al non-intervento è stato superato, anche se l’uso di armi chimiche da parte di Assad non è stato dimostrato definitivamente. Secondo il giornale newyorkese, entro un mese la Cia consegnerà armamenti leggeri e pesanti ai ribelli, tramite la Giordania.… Continua a leggere Siria, Washington invia armi ai ribelli

Mali, dopo il golpe dei Tuareg l’accordo per nuove elezioni

La giunta militare a capo del Mali dal 21 marzo scorso ha assicurato che istituirà un ‘governo ad interim’ nei prossimi giorni, come indicato dall’accordo siglato il 6 aprile scorso tra i militari golpisti e l’ ‘Ecowas’, la comunità di Stati dell’Africa Occidentale. L’intesa è stata salutata con soddisfazione dalla Francia, che ha, però, invitato… Continua a leggere Mali, dopo il golpe dei Tuareg l’accordo per nuove elezioni

India: vacilla l’apparente tregua con i ribelli del Kashmir

Lo scorso anno, sulla scia delle proteste in Kashmir a causa della continua violazione dei diritti umani, ad Omar Abdullah (primo ministro dello stato indiano di Jammu e Kashmir) fu chiesto di abrogare una delle più controverse leggi che garantisce alle truppe indiane un’ampia protezione dai procedimenti giudiziari per violazione dei diritti umani. Il famigerato… Continua a leggere India: vacilla l’apparente tregua con i ribelli del Kashmir

Nigeria, continuano gli attentati tra guerriglia, radicalismo islamico e interessi petroliferi

Continua l’instabilità in Nigeria, a oltre due mesi dalle presidenziali. La guerriglia locale e il radicalismo islamico aggravano una situazione sociale difficile, dove si intrecciano povertà e disoccupazione, soprattutto tra i giovani. E i politici locali approfittano di questa situazione, armando i ragazzi, per perseguire i propri interessi. Ieri, in un bar a Maiduguri, c’è… Continua a leggere Nigeria, continuano gli attentati tra guerriglia, radicalismo islamico e interessi petroliferi

“Bambini violentati a Misurata”, la denuncia di Save the Children

Sono piccoli e in molti casi non riescono più nemmeno a parlare. Hanno anche otto o nove anni e hanno già assistito a scene che un bambino non dovrebbe vedere mai, hanno passato esperienze che segnerebbero l’uomo più temprato. Sono l’altra faccia – quella debole e nascosta, silenziosa, impaurita – della guerra in Libia. Quella… Continua a leggere “Bambini violentati a Misurata”, la denuncia di Save the Children

L’editoriale – “Scemo di guerra”. Il ruolo dell’Italia nel conflitto in Libia

In Libia l’Italia non è né carne né pesce. Vivacchia. Dichiara guerra al rais ma si affretta a rettificare che ci dispiace per le bombe. Partecipa alle missioni ma non combatte. Riconosce i ribelli ma assicura che se Gheddafi sarà in difficoltà “verrà aiutato”. Insomma: né di qua né di là.

La Nato nel pallone, pochi aerei in Libia

In Libia il pantano è vicino. Non è un caso che Gheddafi negli ultimi giorni stia rialzando la testa, mentre i ribelli stanno perdendo terreno. Il massacro di Misurata ne è un esempio. Da quando gli Stati Uniti hanno deciso di ridurre considerevolmente il loro impegno nell’area, la Nato è rimasta senza aerei.

La scheda – Ribelli libici, tra democrazia e tribù

Chi sono i “ribelli” libici? Combattenti per la democrazia? Non solo. La realtà in Libia è molto più complessa, al di là del riconoscimento del Consiglio Nazionale libico da parte della Francia e del Portogallo. Alle richieste di democrazia, si aggiungono questioni etniche e tribali che spesso vengono tralasciate ma che giocano un ruolo fondamentale nella crisi.

La scheda – L’arsenale bellico di Gheddafi

Da giorni si parla di rischio rappresaglia libica nei confronti dei Paesi del Mediterraneo (Italia in primis), in caso di attacco da parte di una coalizione che agisca su mandato Onu. Molto poco, però, è stato detto sul potenziale bellico del rais. Prima delle rivolte, infatti, secondo i dati in possesso della comunità internazionale, Gheddafi… Continua a leggere La scheda – L’arsenale bellico di Gheddafi