Lo scontro tra sunniti e sciiti-alawiti sconfina anche nel vicino Libano: nelle giornate di sabato e domenica la città portuale di Tripoli, nel nord del paese, è stata teatro di violenti scontri tra miliziani delle due fazioni e il bilancio sarebbe di una cinquantina di feriti e cinque morti, uno dei quali colpito da un proiettile vagante mentre assisteva agli scontri dal terrazzo di casa.
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L’appello di Human Rights Watch alla Libia: «stop alle esumazioni dalle fosse comuni»
Fermare subito le esumazioni dalle fosse comuni dove sono state seppellite le vittime del conflitto, per permettere agli esperti di raccogliere le prove necessarie e identificare correttamente i corpi: questo ha chiesto il 22 settembre Human Rights Watch al Consiglio Nazionale di Transizione (CNT) libico. Secondo quanto comunicato dal Comitato Internazionale della Croce Rossa (ICRC), le… Continua a leggere L’appello di Human Rights Watch alla Libia: «stop alle esumazioni dalle fosse comuni»
Dalla Libia all’Italia: «costretti a salire sui barconi, non sapevamo dove ci portavano»
Stanley ha lo sguardo triste mentre racconta la sua storia. I suoi occhi corrono lontano, da quella Nigeria dove non c’è più posto per lui alla Libia che ha tradito i suoi sogni. E che quest’estate l’ha portato in Italia, insieme ad altre centinaia di disperati.
Il piano segreto per conquistare Tripoli
La Nato e i ribelli devono gran parte del merito della conquista di Tripoli ad un ristoratore. Un uomo che si occupava di distribuire i pasti presso i Ministeri libici e godeva della fiducia degli funzionari del raiss. “Avevo costruito ottimi rapporti con gli ufficiali – ha raccontato Abdel Majid Mlegta alla Reuters – ma volevo… Continua a leggere Il piano segreto per conquistare Tripoli
LIVE – Le ultime ore del regime di Gheddafi
Libia: armi francesi ai ribelli, ma la Nato non lo sa
La Francia arma i ribelli libici alle spalle della Nato. Lo Stato Maggiore francese conferma lo scoop lanciato ieri da Le Figaro, ammettendo di aver “paracadutato fucili e armi leggere destinate alla popolazione civile” a sud di Tripoli: nessun commento su lanciarazzi, mitra e bazooka.
L’ipocrisia della guerra libica, dimenticata da cittadini e pacifisti
In Libia continuano i raid – anche italiani – ma nessuno ne parla. Né si trova più mezzo pacifista disposto a manifestare contro la guerra portata nel Paese di Gheddafi. Improvvisamente sono sparite le bandiere arcobaleno, i vari Alex Zanotelli, i cori, le fotine con la bandiera “dei ribelli” dalle iconcine di Facebook. Tutti si… Continua a leggere L’ipocrisia della guerra libica, dimenticata da cittadini e pacifisti
Italians – Il miraggio del Nordafrica. L’odissea degli italiani di Libia
L’emigrazione italiana in Libia, avvenuta principalmente negli anni del regime fascista, rappresenta un caso molto particolare nel panorama delle comunità tricolori stabilitesi all’estero. Non si è trattato infatti di un semplice esodo in terra straniera, bensì di una colonizzazione indirizzata dal governo Mussolini
«Uccisi da chi non li ha soccorsi»: un’altra strage nel Canale di Sicilia
Vittime del mare e della disperazione, quella che spinge a partire e a rischiare il tutto per tutto, anche se davanti al gommone sovraffollato c’è solo acqua per miglia intere. Forse perché ciò che c’è dietro – la guerra, le persecuzioni, i militari di Gheddafi – è ancora peggio. E allora via, nel Mediterraneo, alla ricerca… Continua a leggere «Uccisi da chi non li ha soccorsi»: un’altra strage nel Canale di Sicilia
A Londra si discute, a Misurata si muore
Parte per Londra il “gruppo di contatto” della Nato: Frattini-Westerwelle e Sarkozy-Cameron si scontrano sul post-Gheddafi. Il Pentagono rivendica fieramente di aver bombardato più degli altri: 883 raid dal 19 marzo ad oggi, “il 62% del totale”. Intanto a Misurata il massacro prosegue, otto morti e 24 feriti soltanto oggi.