La laurea ormai vale poco, di certo non è più il titolo di studio che assicura una fulgida carriera lavorativa appena usciti dall’università. Un tempo chi otteneva una corona d’alloro era considerato portatore di una formazione superiore, utile alle aziende e a quanti volessero scommettere su un sapere frutto di studi superiori. Oggi la situazione… Continua a leggere Se i giovani non credono più nell’università
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“Laurea inutile, la vendo”: provocazione o realtà?
Sembra una spacconata, ma racconta bene l’Italia. Un dottorando in Filosofia, 26anni e cameriere in un locale torinese, mette in vendita la propria laurea su Ebay, perché inutile. Rassegnato? Non sembra, a leggere l’annuncio: ”raggiungerò i miei traguardi senza la laurea, quindi prendetevela”. Non è l’unico. Almeno 6 giovani su 10 (dati del gruppo Sanpellegrino)… Continua a leggere “Laurea inutile, la vendo”: provocazione o realtà?
La lenta agonia dell’Università italiana
EDITORIALE – I laureati non trovano lavoro. Così diminuiscono le immatricolazioni. Segno del declino del nostro Paese
L’impietoso elenco dei mestieri che i nostri laureati rifiutano
C’è un’Italia che vorrebbe lavorare ma assolutamente e solo nel campo per cui ha studiato. Salvo poi lamentarsi della disoccupazione. Secondo un recentissimo studio pubblicato dalla Confartigianato nel luglio scorso, infatti, sono migliaia i posti di lavoro liberi e le professioni che lamentano carenze di organico. A fronte di una difficoltà che riguarda un’assunzione su quattro nel… Continua a leggere L’impietoso elenco dei mestieri che i nostri laureati rifiutano
L’Editoriale – Giovani e lavoro, il sogno infranto
In Italia ormai trovare un lavoro, soprattutto a tempo indeterminato, sta diventando un’utopia e allo stesso tempo un’ansia angosciante per milioni di ragazzi. I giovani italiani sono continuamente alle prese con contratti che scadono e con annunci di lavoro che tolgono ogni speranza a chi li legge
Giovani in Italia, tra crisi e “inattività volontaria”
Sempre meno, sempre più scoraggiati e pure sempre più impigriti: il dato sulla gioventù italiana che emerge dall’ultimo studio del Censis non è certo incoraggiante. Se da un lato infatti i giovani in Italia sarebbero “in via d’estinzione” – in calo del 12,7% negli ultimi 10 anni e dimezzati negli ultimi 20 – dall’altro quelli… Continua a leggere Giovani in Italia, tra crisi e “inattività volontaria”
La professione del futuro? Il servo
Cuochi, camerieri, uscieri. Ma anche fattorini, giardinieri, badanti e vigilantes. Da qui al 2018 sono questi i lavori che tireranno di più, in America e in Occidente. C’è chi applaude: è la rivincita dei “buoni vecchi lavori manuali”. Invece no. E’ il ritorno del conflitto generazionale: i “vecchi” si tengono stretti i posti di comando… Continua a leggere La professione del futuro? Il servo
Vite migranti – «Noi, straniere laureate, non ci accontentiamo di essere badanti»
“Così, insegniamo alle immigrate a credere in loro stesse”. Arlen Haideé Aquino, venezuelana, lavora come mediatrice della Provincia di Cagliari ed è presidente dell’associazione Arcoiris, impegnata a supportare le donne immigrate nell’integrazione. Badanti, colf, babysitter: sono gli unici lavori concessi a straniere, spesso laureate ma costrette a ripartire da zero, perché i loro titoli non vengono riconosciuti.
Vite migranti – Naima, «Bibbia e Corano, una ricchezza per la mia famiglia»
Naima, 43 anni, marocchina, vive a Busachi (Oristano), con la sua famiglia. Lei è musulmana, suo marito e i loro due figli, Omar e Karim, sono cattolici. Ma questo non è certo un problema: “Loro adorano la carne di maiale, ma io non ho mai pensato di assaggiarla. E finalmente Omar ha smesso di chiedermi perché non mangio durante il Ramadam”.
Università, crollano le immatricolazioni. “La laurea non serve più”
Diploma o laurea? Poco cambia. Il lavoro manca per tutti. Anzi, con una laurea si rischia addirittura di essere esclusi da certi impieghi. Allora meglio smettere di studiare a 19 anni, senza perderne altri 5 o 6, e provare a raggranellare qualche spicciolo da subito. L’Università italiana, la decima al mondo per qualità e la quinta in Europa, ha perso appeal negli ultimi anni.